venerdì 30 settembre 2016

La storia della Principessa di città e la Principessa di campagna


 

 
 
 
Scrivo sempre che il mio blog è il luogo dove le idee prendono forma in fimo; 
affermo che mi piace mescolare alla pasta polimerica le mie emozioni,
le mie sensazioni e le mie esperienze
 in modo che ogni creazione possa raccontare una storia.
 
Ma com'è che le creazioni raccontano una storia?
 
 Ecco che oggi ho l'opportunità di sviluppare meglio
quest'idea che sta alla base del progetto creativo del mio blog:
 
una creazione realizzata interamente a mano inevitabilmente assorbe le nostre emozioni, dà forma solida e duratura alle nostre passioni e ai nostro soggetti preferiti, parla di noi a livello figurativo e rappresentativo, non solo attraverso una descrizione oggettiva, ma anche attraverso una descrizione soggettiva che si trasforma in una narrazione
Spesso infatti le foto delle mie creazioni sono lo spunto per raccontarvi qualcosa di me, il pretesto per condividere con voi, anche attraverso alcuni tutorial, le mie esperienze, per svelarvi cosa sta dietro al processo creativo.
A volte invece esse mi suggeriscono un'idea da elaborare in un racconto vero e proprio destinato alla lettura di grandi e piccini in modo che fimo e fantasia trovino la loro giusta atmosfera e si completino a vicenda.
 
Ad esempio, quando ho creato per mia figlia i  primi orecchini in pasta sintetica a forma di scarpetta di danza, ho voluto arricchire questo momento dedicandole la scrittura e la lettura poi di un piccolo racconto nel quale, delle scarpette di fimo, messe alle orecchie di una bambina, prendevano vita in modo da poter raccontare una storia.


orecchini danza alberta bijoux

 
 
Se vi siete persi il post dedicato alle scarpette di danza e se siete cuoriosi di leggere la loro storia cliccate qui.
 
E' un bel racconto che potrete leggere anche ai vostri figli alla sera anche se non hanno ancora mai visto delle scarpette in pasta polimerica.
 
 
orecchini danza alberta bijoux
 
 
Attraverso la lettura della storia i bambini sogneranno ad occhi aperti un mondo di tulle e lustrini, impareranno che dietro ad ogni progresso sta il sudore, inizieranno a conoscere il fantastico mondo delle paste modellabili, il mondo dove le idee ma anche le storie possono prendere forma.
 

collana fimo danza alberta bijoux
 
 
 Oggi ho il piacere di raccontare,
attraverso le foto della creazione
di una collana in fimo per MammaLì,
un' altra storia,
una storia dedicata alle sue figlie,
 la storia di due principesse molto speciali,
la Principessa di città e la Principessa di campagna.
 
MammaLì è una mamma blogger "improvvisata", una mamma casalinga proprio come me.
L'ho conosciuta proprio attraverso il suo blog che è uno spazio dove racconta in modo fresco e sincero la sua vita di mamma e moglie.
 
Con coinvolgente spontaneità MammaLì accosta e raccoglie poesie di Rodari a
simpatiche chicche pronunciate dalle sue "nane" ,come le ha soprannominate affettuosamente. E noi non possiamo che sorridere, quando leggiamo, per esempio,
che Emma, una delle sue due figlie, con l'ingenuità di una bambina, afferma che in vacanza vorrebbe andare in Cina, un posto proprio dietro l'angolo!
Come un'amica, MammaLì ci apre le porte del suo blog attraverso varie rubriche nelle quali condivide gli allenamenti per sconfiggere i chili di troppo, ottimi consigli su come preparare le valigie e recensioni sui prodotti da lei testati.
C'è anche uno spazio dedicato a Fumone e i suoi dintorni, dove MammaLì racconta del suo paese adottivo, in provincia di Frosinone, mettendone in evidenza le bellezze e le iniziative.
 
Tornando a noi, come vi dicevo prima, oggi MammaLì mi ha dato l'opportunità di raccontarvi meglio come le mie creazioni possono raccontare una storia.
 
collana fimo alberta bijoux


Prima di lasciarvi al racconto, sento il bisogno di dirvi che, attraverso di esso,
 ho potuto soffermarmi, in modo giocoso, su alcuni importanti aspetti
 delle paste polimeriche: nonostante le divertenti e golose forme che esse possono assumere,
 forme così verosimili da sembrare vere, bisogna sempre tenere presente
 che si tratta di materiale plastico e che non deve essere ingerito.
Non essendo un giocattolo, raccomando sempre di prestare attenzione ai bambini,
specialmente se le creazioni sono composte di piccole parti.
Questo racconto in rima ha lo scopo di spiegare che il fimo è una pasta modellabile molto affascinante, che può dare forma alle nostre idee,
 ma bisogna tenere a mente che non si tratta di didò.
Il fimo è una pasta modellabile plastica termoindurente che per assumere forma solida ha bisogno di essere cucinato in un fornetto elettrico
 alla temperatura di 110/120° per 20 minuti.


 
***
 
Questa è la vera storia della Principessa di città
e della Principessa di campagna che,
tra Creatività e Natura,
iniziano così la loro avventura.
Sono due sorelle, non proprio gemelle:
la prima adora abiti di stile portare,
la seconda comoda vuole stare.
L'una legge i giornali,
l'altra ama gli animali.

Così mi ha raccontato la loro mamma,
che non vogliono mai andare a nanna,
sempre storie vogliono ascoltare,
prima di lasciarsi addormentare.

Mentre Emma indossa pizzi e merletti,
Giulia aiuta la mamma a preparare dolcetti.
Quella cammina a passo di danza,
questa vede il cielo in una stanza.
 
  
 Ma delle vicende delle due principesse,
lo narreranno queste pagine stesse.
Proseguite quindi la lettura,
 senza avere timore o paura.
 
Una favola bella vi ho da raccontare,
che tra tulle, dolcetti e scarpette,
metterà a nanna anche le figlie più vispette,
in modo che, quando loro le collane potranno indossare,
anche la storia potranno ascoltare.

***
Vivevano ai margini di una radura
le due bambine di questa avventura:

 Emma, Principessa di città,
sognava ad occhi aperti la sfarzosa mondanità
 e con tanta fantasia raccoglieva il tulle dei confetti
per assaporarne il lusso a tutti gli effetti;

Giulia, Principessa di campagna, veloce come il vento,
non aspettava certo di contare fino a cento,
usciva in pigiama dalla cameretta,
per dare da mangiare alla sua capretta.

Vivevano felici nella loro fattoria,
e godevano pienamente della loro fantasia.
Seppur tanto diverse adoravano dipingere con i pennelli
ma anche colorare con gli acquerelli.
 
 
Un giorno vennero a sapere di un concorso
 e partecipare era fuori di ogni discorso:
bisognava creare una collanina,
che fosse all'altezza dei gusti della regina.
 
Ma ahimè le poverine,
avevano tante idee ma poche perline.
 Insieme le due crearono del bozzetto,
per fare una collana di sicuro effetto.
 
.
Cercarono di metterci tutto l'impegno 
con il loro fraterno ingegno, 
dai biscotti agli orsetti, da Parigi alla danza
e al tulle pieno di eleganza.

Uno dei bozzetti delle bambine
 
Mai stanche di disegnare,
passarono la notte a colorare.
Molto orgogliose nel loro letto
  mostrarono a mamma Lì il loro progetto.

I bozzetti delle bambine
 
Giulia aveva inserito nel disegno i suoi biscotti preferiti,
e antichi pizzi un po' sgualciti;
Emma dolcetti, Tour Eiffel e scarpette di danza,
 avvolte dal tulle che teneva nella stanza.
 
 
Ma dove trovare tutto questo materiale?
Nella notte si diedero da fare!
 Nella notte scesero dai loro letti,
per andare a caccia di dolcetti.
 
In cucina trovarono qualche caramella,
da attaccare alla loro catenella.
Qualche piccolo souvenir di Parigi,
regalato a Natale dallo zio Luigi.
 
I biscotti e i dolcetti erano difficili da montare,
ma le bimbe fantasiose non si fecero scoraggiare.
 Trovarono alcuni anellini e gancetti,
che il papà custodiva nei suoi cassetti.
 
Con acqua e zucchero si diedero da fare,
per una buona colla riuscire a preparare,
con forbici, nastri e forchette 
spuntarono alcune deliziose ciocchette.
 
Finita la  loro fantastica creazione,
ormai era giunta l'ora della colazione.
 
Sulla tavola restò la loro collana,
che attirò il fiuto della loro cagnolina Ileana,
Questa fece un bel boccone,
sputando la catenella alla velocità di un ciclone.
 
Quando le bambine si accorsero dell'accaduto,
pensarono che ormai fosse tutto perduto.
Non avevano certo altro materiale
la collana era finita proprio male.
 
Bisognava presentare la collana alla regina
 e a loro era rimasto solo tulle e catenina! 
 Quand'ecco che, al loro cospetto,
apparve la Fata del Fimo con in mano un bel fornetto.
 
"Con il fimo vi posso aiutare,
i vostri deliziosi dolcetti a ricreare,
 e pure la scarpetta di danza
che è rimasta ad Ileana .... indigesta nella panza.
 
Datemi solo pochi minuti per modellare la pasta,
perché essa diventi morbida quanto basta.
 Il fimo, vi voglio spiegare,
 è una pasta magica da utilizzare.
 
Prende la forma che le vogliamo dare,
e sembra proprio una cosa da mangiare.
Non è un giocattolo mi raccomando e neppure cibo vero,
nemmeno i cani lo mangerebbero per davvero.
 
State attente e cucinatelo con cura
se non volete avere qualche seccatura.
La cottura è molto importante,
e la deve fare la gente grande.
 
La pasta per diventare dura
ha bisogno di venti minuti di cottura.
Chiudete gli occhi mentre aspettate,
avrete poi una collana che nemmeno immaginate"
 
Così fecero le due bambine,
chiusero gli occhi con le loro manine.
 Trovarono davanti a loro
una collana resistente come l'oro.
 
I dolcetti sembravano veri biscotti 
e le scarpette di danza per piedini un po' ridotti.
Felici di aver conosciuto questo nuovo materiale,
si misero le scarpe e corsero lungo il viale.


 
 
 
 Giunsero tutte sudate alla festa,
ma giuste in tempo e con tante idee nella testa.
La loro collana fu la vincitrice,
 davanti agli occhi stupiti di ogni altra creatrice.


 
Era veramente bella, golosa ed elegante
da essere risultata alla regina la più invitante.
 Tante cose con il fimo si possono creare,
basta solo lasciarsi tentare!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

mercoledì 28 settembre 2016

Un week end a Caorle


C'è un posto nel mio cuore dove sento spesso il bisogno di andare insieme alla mia famiglia; è un posto non molto lontano, anzi, a dire il vero, a me molto vicino, ma che ogni volta mi regala un' infinita ricarica di benessere, serenità ed energia creativa.

Una località balneare, una località di mare apparentemente simile a quella dove abito io ma nella sostanza completamente diversa. Forse rappresenta proprio per questo il luogo nel quale sognerei, attraverso una sana valorizzazione del territorio, si trasformasse l'isola dove abito.


Il centro storico di Caorle
Mi sono sentita infatti ritenere un pochino una "pazza", quando l'altra sera da Caorle, al telefono con mia suocera, mi sono lasciata sfuggire che per la prima volta durante l'estate, dall' hotel presso il quale abbiamo alloggiato per una notte, avevo visto il mare! "Ma come?", avrà pensato lei, ."..se vive al mare?".
Chissà, forse un conto è viverci e un conto è andarci in vacanza.

Resta il fatto che, come diceva in una nota canzone Luca Carboni, "ognuno ha il suo mare dentro sé ", e, sebbene in questo caso si tratti sempre dello stesso Mar Adriatico, resta chiaro il fatto che, in fondo, nella vita, tutto evidentemente dipende dal punto di vista dal quale lo osserviamo e dalla nostra disposizione d'animo.



Ho scoperto Caorle casualmente, invitata a casa di un'amica qualche anno fa, ed è stato amore a prima vista, uno di quei luoghi, che neanche io avrei mai lontanamente immaginato di amare e che invece ha la capacità di farti sentire subito bene.


Caorle, una ridente località balneare in provincia di Venezia, situata tra le foci del Livenza e del Lemene, affacciata sul Mar Adriatico, con alle spalle un' accogliente cittadina, ricca di simpatici negozietti, ottimi locali e squisiti e rinomati ristoranti a base di pesce, dall'atmosfera raffinata e curata data anche soprattutto dalla grande valorizzazione data al patrimonio naturalistico che, in maniera unica, sa fondersi con quello storico. 



La passeggiata lungo il mare


Credo che nessun' altra località balneare possa vantare una passeggiata a mare come la sua, dove, un percorso di chilometri su vari livelli accessibili e prospettive si snoda tra mare e murazzi fino a raggiungere, verso est, il caratteristico campanile cilindrico in stile romanico dal sapore antico, e, lungo la riva, il suggestivo Santuario della Madonna dell'Angelo



Sono sempre curiosa, ogni volta che mi reco a Caorle, di percorrere questo itinerario: scendo nella parte più bassa del percorso, quella lungo i Murazzi, per ammirare i possenti massi frangiflutti, posti come struttura difensiva lungo la riva, che sono stati modellati da un lato dal mare e dall'altro dalle abili mani di artisti di famosi. Licata ad esempio ed altri artisti, hanno partecipato nel corso degli anni all'originale concorso "Scogliera Viva", dove le idee prendono forma in pietra.



Il masso scolpito da Licata

Saluto poi con tanto affetto il delfino scolpito che è diventato ormai da anni il mio insostituibile compagno nella foto del mio profilo su Facebook ....... lo riconoscete? ....





...... e lascio un bacio al mio ranocchio preferito prendendo forma in pietra pure io con divertenti scatti fotografici e la collaborazione di simpatiche App.




Prima
Dopo
 Camminando si possono incontrare tartarughe giganti, sculture astratte, enormi conchiglie, volti, sirene .....
... un percorso capace di  stupire ogni volta e lasciare a bocca aperta grandi e bambini.




E quando si arriva felici alla fine di questa bellissima passeggiata che sembra un percorso lungo una diga, invece di trovare un faro, troviamo un religioso santuario che invita a ringraziare per la bellezza del creato e per la capacità creativa che avrebbe l'uomo in dono per modificare e antropizzare il territorio senza deturparlo.



Il Santuario della Madonna dell' Angelo


Beh, mi sono un pochino lasciata andare, ma come avete capito è un posto dove desidero sempre tornare quando sento il bisogno di staccare, di ricaricare le pile e di riconciliarmi con il mondo.

Questa volta non siamo stati ospiti della mia cara amica, ma abbiamo scelto, rimanendo per una sola notte, di alloggiare presso un hotel.

Con nostra grande fortuna abbiamo trovato subito disponibilità presso l' Hotel Adria, dove abbiamo ricevuto un'ottima accoglienza e un'ideale sistemazione.



La nostra camera era vista mare al quarto piano della struttura. Una vista mozzafiato che ci ha permesso di godere, da una posizione privilegiata e comoda, di tutte le sfumature di colore del mare.




Eh, sì, anche le Albertine Bijoux,
 con la loro Bag coordinata,
sono state a Caorle per un meritato week end di vacanza!




Le Albertine Bijoux, le bamboline bijoux vestite di abiti polimerici, sono a Caorle


Come vi dicevo la scelta dell' Hotel Adria si è rivelata perfetta: la camera era molto spaziosa, molto pulita ed elegante nei colori del blu e dotata di una fantastica terrazza vista mare.

L'abbondante e ricca colazione a base di uova strapazzate, torte, cornetti, latte caldo, corn flakes e marmellata, è stata servita nella bellissima terrazza fronte mare al piano terra: tavolini e grandi ombrelloni bianchi per un' elegante location ideale per cominciare bene la giornata.


La colazione all' Hotel Adria
Dopo aver visto queste foto avrete capito perché ho detto a mia suocera d'istinto che il mare così non l'avevo mai visto! Uno spettacolo!
Alla sera ho addirittura corso il rischio di non dormire affatto per non perdere le parole del mare e, desiderosa di vedere, all'alba, i colori del sole che sorge dal mare.

L'alba

 Generalmente, quando ci rechiamo a Caorle, abbiamo tutta una nostra personale tabella di marcia, che permette di accontentare i miei bisogni naturalistici lungo la passeggiata a mare, e quelli più, diciamo, gastronomici del Conte mio marito e di mia figlia Alberta.

I due sono riusciti a scovare un locale molto particolare, un Music Bistro, che è ormai diventato una tappa fissa quando si arriva a Caorle: il locale si chiama "Nessun Dorma" (Rio Terrà Dell Botteghe, 52) e qui preparano, credeteci, una cotoletta mai vista così grande e pertanto soprannominata da noi "cotoletta di brontosauro".


La megacotoletta di Nessun Dorma



Il locale, specialmente la sera, è un caratteristico mix di luci blu e piacevole musica;
il pavimento è trasparente e pare di camminare sull'acqua, scorgendo relitti, ancore e antiche anfore. Fantastica atmosfera!








Altra immancabile sosta, questa di solito indicata per il nostro veloce pranzo prima della partenza, è il Bar Fly, lungo la passeggiata a mare, dove mia figlia adora mangiare la "pizza da passeggio" sapientemente servita su un vassoio di cartone, in modo da poterla gustare comodamente passeggiando lungo la scogliera, o seduti su una delle panchine costellate lungo il percorso.






La pizza da passeggio del Bar Fly


Ci piace poi gironzolare tra i tanti negozietti a caccia di piccoli regalini e idee creative ...







... ma purtroppo il tempo a Caorle scorre più velocemente che negli altri posti e anche questa breve gita è volta al termine.  Quindi, ciao Caorle e alla prossima!