lunedì 31 agosto 2015

5000 visualizzazioni

Oggi, 31 agosto 2015, alle ore  15.06,      
il blog di Alberta Bijoux ha raggiunto le 5000 visualizzazioni in 5 mesi!
Lo considero un bel traguardo da festeggiare qui
sul blog, con tutti voi, che mi avete sostenuta, sopportata, supportata e incoraggiata
 in questo progetto un po' pazzo!


5000 visualizzazioni blog grazie in fimo
5000 visualizzazioni, 5000 grazie in fimo

5000 grazie di tutto fimo!


Moda fimo outfit - La nuova rubrica #outfimo


Benvenuti nella nuova rubrica di Alberta Bijoux  #outfimo dedicata all'outfit.
Beh, più che di vero outfit ci occuperemo di un tipo di outfit molto particolare,
ovvero parleremo proprio di #outfimo.
#Outfimo è essenzialmente un modo di essere espresso attraverso un look dove è proprio l'accessorio in fimo handmade
a fare la differenza, quale elemento di raccordo tra i vari capi di abbigliamento.
Sono un'appassionata di pasta polimerica, arte e creatività,
non sono una fashion addicted e neppure un' amante dello shopping,
 ma mi piace comunque essere aggiornata, guardare le vetrine dei negozi,
 per prendere nuovi spunti per le miei creazioni in fimo e per rimodernare il mio guardaroba.
Come vi ho detto, non vado matta per lo shopping,
 e spesso, quando il Conte di Fornombrosa,
 che per chi non lo conoscesse ancora, altri non è che mio marito,
mi porta forzatamente in giro per i centri commerciali che pullulano di negozi,
la scena è sempre la stessa, come in un film già visto.
Lui, conoscendo la mia scarsa propensione per lo shopping,
 mentre io osservo ma raramente tocco, 
comincia cercare tra gli stands i capi che ritiene più adatti a me.
Fortunata direte voi!
 Generalmente i  mariti si spazientiscono all'inverosimile quando sono trascinati in giro
dalle loro mogli per fare spese.
Solitamente, dopo aver provato due o tre outfit da lui suggeriti,
vengo sorpresa dal mal di testa,
e, pur apprezzando la sua buona volontà,
usciamo dal negozio a mani vuote.
Fortunata io?
Fortunato lui...dico io!
Sì, perchè molto più che fare shopping mi diverte e mi dà soddisfazione
dare nuova vita a vecchi abiti rimasti sepolti per anni, magari, nel fondo del mio armadio.
Ed è quello di cui voglio parlarvi in questa nuova rubrica:
un'ottima idea, secondo me, per rimodernare e dare nuova vita a vecchi capi di abbigliamento,
 è quello di  donargli una nuova interpretazione
partendo proprio dalla scelta dell'accessorio rigorosamente in fimo e handmade.
La scelta dell'outfit  segue la regola delle tre C "CCC", ovvero "creative, cheap and chic".
Guardate qui
moda fimo outfit cammeo
#outfimo, l'outfit a tutto fimo by Alberta Bijoux
Questa mattina, per prima cosa decido di indossare una collana con una lunga catena Tiffany inspired con Cammeo bianco e nero realizzato in pasta polimerica, 
che fa parte della collezione Alberta Bijoux.
Questa collana cammeo, dall' aspetto un po' rock,
è un soggetto che già in sé racchiude il profumo del passato e l'essenza del presente,
 attualizzata proprio dalla scelta della catena in alluminio.
Il cammeo è caratterizzato da un forte contrasto bianco e nero e completa la catena stile Tiffany che rende la creazione sempre attuale nella sua moderna eleganza.


moda fimo outfit
#outfimo, l'outfit a tutto fimo by Alberta Bijuox


Ad essa decido di abbinare, scovando nel mio disordinatissimo armadio,
una vecchia camicetta similraso, che ho comprato anni fa da  H&M
e che è da molto tempo che non indosso.

Se un capo ha delle potenzialità, perchè buttarlo?
 Perché doverlo assolutamente rimpiazzare con qualcos'atro?

Mi piace il riciclo creativo nell' hobbistica e nel fai da te e cerco in questa rubrica di metterlo in pratica e di applicarlo anche in un settore molto di tendenza come la moda.
moda fimo outfit
#outfimo, l'outfit a tutto fimo by Alberta Bijoux
Completo quindi il mio outfit con una gonnellina bianca a portafoglio,
che mi ha regalato mia suocera la scorsa estate.
Questa gonna, battezzata ironicamente "la suocera", era proprio di mia suocera.
Quando me l'ha regalata mi ha raccontato che se l'era fatta lei con le sue manine,
ma che ora non la poteva più usare perchè le andava troppo stretta.
Io fino ad oggi non l'avevo mai indossata: una certa diffidenza nei confronti delle gonne delle suocere, permettetemela, mi sembra un fatto abbastanza naturale.
E finalmente oggi, grazie alla mia collana in fimo, sono riuscita a superare le mie remore,
e ad indossarla.

Abbino poi un semplice ma grintoso paio di infradito DeFonseca decorate con borchie,
acquistato l'anno scorso al Cad.
Per completare l'outfit indosso un paio di occhiali...rigorosamente avuti in omaggio quest'estate da Bottega Verde. Trovo che Bottega Verde, ogni anno, sappia azzeccare la linea giusta degli occhiali per le sue clienti e anche la qualità delle lenti è molto buona.
Il tutto per un look "creative, cheap and chic"!
moda fimo outfit
#outfimo, l'outfit a tutto fimo by Alberta Bijoux
Mi piace rivisitare vecchi capi, mescolandoli con nuove creazioni in fimo,
per salvarli dal loro triste destino....ovvero la campana degli abiti usati!
E qui riemerge il mio animo dolcemente Toy Story.
Adoro combinare i colori mixando nuovi accostamenti cromatici
con particolare attenzione alla texture dei tessuti.
Ed ecco il risultato finale!

Con l'accessorio giusto, eccomi pronta per uscire con il mio #outfimo a costo zero,
 pronta per le commissioni in centro.
moda fimo outfit
#outfimo, l'outfit a tutto fimo by Alberta Bijoux
Chi lo direbbe per strada che non ho speso un soldo per questo outfit?
Fatemi sapere nei commenti qui sotto cosa ne pensate di questo #outfimo e dell'idea di questa rubrica.
Buona settimana!
E mi raccomando che sia "CCC"!!!


sabato 29 agosto 2015

FEBBRE DA MINIONS


"E' febbre da Minions!" mi ha detto mia figlia Alberta l'altra mattina
vedendomi ancora nel letto e con il colorito probabilmente un po' giallognolo,
 dopo una notte con 38 di febbre e mal di gola.
Aveva trasformato ironicamente in un gioco di parole quello che aveva letto
il giorno prima sul giornale,
a proposito del successo planetario del nuovo film "I Minions",
in uscita in questi giorni nelle sale cinematografiche italiane.
Avevamo programmato di andarlo a vedere insieme proprio quella sera!
La febbre non ci voleva proprio....
Che fare?
Oki, Benagol, Banana!!!!!!!!!!



oki benagol banana
Oki, Benagol......Banana!!!!!

Parole che suonano un po' come la lingua dei "piccoli cavalieri gialli dalla tutina jeans"...

E alla sera siamo andate, come promesso, al Cinema,
per l'attesissimo cartoon che non potevamo assolutamente perdere!
Davanti a quei mostriciattoli gialli che questa volta,
 inizialmente nel film, indossano adamitici tanga,
dai quali spuntano buffi sederini gialli,
ho pensato che i miei vecchi Minions in Fimo, 
dei tempi di "Cattivissimo Me" necessitassero urgentemente di un restyling.
Ve li ricordate?
In caso di nostalgia potete sempre trovarli qui

http://albertabijouxfimoblog.blogspot.it/2015/04/fimo-food.html


Minions in fimo
I Minions di Cattivissimo Me by Alberta Bijoux

I Minions al cinema si evolvono infatti dall'era dei dinosauri,
vestiti solamente di foglie di fico o di pelli maculate d'animali,
fino ad oggi nelle loro salopettes jeans;
il tutto tra comiche gags ed efficacissimi costumi che strappano la risata di bocca solo a guardarli!
E già me li vedo, i miei piccoli nuovi Minions prendere forma in fimo,
come un'idea che prende forma tra le mie mani,
 direttamente dal film al fimo!
Dagli antichi Egizi a Napoleone, dal feroce T-Rex a Dracula,
sembra di essere, guidati dalla voce di Alberto Angela, in una puntata di SuperQuark.Kevin, Bob e Stuart, per salvare i Minions dalla depressione,
 causata dalla mancanza di un cattivo da seguire,
decidono di raggiungere la convention dei cattivi, il raduno dei più malvagi,
la fiera della perfidia, che, nell' anno dell' Expo, non poteva che chiamarsi Expo Cattivi.
Da New York a una Londra che si tinge di giallo e che par uscita dalle fotografie del mio Conte, dall' Australia all' India, i Minions, "pinoli gialli con l' itterizia", come li definisce la cattivissima Luciana Scarlet Littizzetto, tra cattiveria e ingenuità,
 compiono un vero e proprio giro del mondo in un cartoon.

Tra rocambolesche e improbabili avventure, il finale cresce fino all' esasperazione.
Un Minion gigante che si aggira in una Londra che par vera, cresce esageratamente come il finale, esasperato fino a scoppiare....dalle risa ovviamente!
Mi sono ricordata del gigantesco Minion gonfiabile finito, a causa del vento, a bloccare una strada vicino a Dublino proprio in questi giorni.

"Piccoli gialli collaboratori a forma di pinolo", li definisce la crudele Scarlet;
il segreto del loro successo è racchiuso proprio nella loro buffa forma dalla polimerica esistenza,
che anche questa volta cercherò di riprodurre in fimo.
Vi confesso che non vedo l' ora di modellare quei simpatici culetti gialli in pasta polimerica.

Quando, di ritorno a casa dal cinema, ci mettiamo a letto, mia figlia mi chiede di raccontarle come Scarlet, la favola della "buona botte".
E insieme riflettendo sul fatto che molto spesso, anche nella vita reale, chi segue il cattivo di turno,  in realtà è una persona molto debole,
buttiamo giù prima di dormire qualche schizzo per le nostre creazioni.


Uno schizzo per le nostre creazioni
E dallo schizzo alla realizzazione passa poco tempo.
Alla mattina seguente i nuovi Minions prendono forma!


i nuovi minions in fimo
I nuovi Minions in Fimo by Alberta Bijoux
DIRETTAMENTE DAL FILM AL FIMO



Minion Vampiro in Fimo by Alberta Bijoux
DIRETTAMENTE DAL FILM AL FIMO

martedì 25 agosto 2015

Come capire se il blog sta avendo successo - Fimo Life -

Oggi giornata di riflessione.
Sto cercando di capire se il mio blog sta avendo successo.
Sì, perché sono passati ormai quasi 5 mesi da quando la mia "creatura" ha preso vita,
 quale itinerario delle idee che prendono forma in Fimo.
Le visualizzazioni sono quasi 5000, parecchi followers su Instagram e qualche commento...
io sarei anche molto soddisfatta.....ma....
Beh, diciamo che comunque questa del blog è un'occasione per conoscere virtualmente persone fantastiche, per comprendere i misteriosi meccanismi anche di Twitter e Instagram e l'indispensabilità dell' #hastag!
Grazie a tutti!
Ma chi mi può dire se sto facendo un buon lavoro, se posso essere realmente soddisfatta?
 Ed ecco che oggi pomeriggio mi sono dedicata quindi alla lettura di vari post dedicati all'argomento "Come capire se il tuo blog sta avendo successo"....
e così mi ritrovo con le idee ancora più confuse.
Diciamo che per un blog di nicchia come può essere considerato il mio,
le visualizzazioni sembrerebbero buone per essere agli inizi,
 ma a volte, come oggi, mi domando se il progetto del mio blog arrivi.
 Mi domando se sia chiaro che vuole essere un itinerario, a volte anche giocoso,
 delle idee che prendono forma in Fimo.
Mi piace presentare una mia creazione in pasta sintetica,
 non semplicemente fornendo le indicazioni su come realizzarla,
 ma soprattutto trasmettendo il messaggio che sta dietro ad ogni creazione.
Un viaggio, una gita, una visita a una mostra, un tranquillo pomeriggio al mare,
 la nostra vita è sempre ricca di spunti creativi.
Basta volersi guardare intorno.
 I nostri hobby sono lo specchio della nostra anima, e le nostre creazioni diventano originali,
 anche a scapito della perfezione, se riusciamo a mescolare nella pasta polimerica le nostre emozioni e le nostre sensazioni, le nostre esperienze di vita.
Nel blog mi piace quindi mescolare frammenti di vita vissuta a frammenti di fimo.
Sta qui l'originalità del progetto.
Per avere una marcia in più come Saetta Mcqueen,
Cars Saetta cornice fimo
Cornice Cars in Fimo by Alberta Bijoux

consigliano di essere attivi sui social,
di pubblicare parecchi post  e con constanza,
di curare la qualità e il contenuto dei post,
 mah....
Io ce la sto mettendo tutta!
Speriamo di avere ingranato la marcia giusta e di arrivare al traguardo!!!

La Biennale d'Arte di Venezia è musica per le mie orecchie


Di wc quest' anno diciamo che ne ho visti molti:
abbiamo appena dovuto rifare un bagno in casa e tra wc sospesi, a terra, mini e maxi,
 ormai i sanitari non sono più solo dei semplici sanitari ma, girando tra Leroy Merlin, Brico and Co.,
 ti accorgi dei milioni di modelli che esistono sul mercato, tondeggianti, oppure
 dalle forme geometriche più squadrate.



Cercando i sanitari per il nostro bagno

Ma non avevo ancora visto sul mercato, se no magari ci avrei fatto un pensierino,
 il nuovo wc lanciato dagli artisti del Padiglione Georgia
 alla Biennale d'Arte di Venezia presso la sede espositiva dell'Arsenale. 


Crawling Border, Georgia
Qui, una bella esposizione di wc super accessoriati dotati di cuffie per ascoltare
 quei suoni che ci accomunano un po' tutti, in tutto il mondo,
si presenta schierata su un prato di erba sintetica.

 
Crawling Border, Georgia
 
Crawling Border, installazione articolata in vari momenti,
 parla sostanzialmente di confini da oltrepassare e di barriere che dividono.
 
Nell' ultima parte dell'installazione ci attende questo gran finale un po' ironico e provocatorio
 ma altamente significativo con i wc,
uno dei ready-made più famosi da Duchamp in poi.
 
Ebbene sì ragazzi, gli artisti della Georgia hanno proprio ragione,
 e dato che "naturalia non sunt turpia", come dicevano gli antichi latini,
 propongono in chiave artistica questo sanitario prodotto in serie
 che accomuna l' umanità e che continua a far parlare di sè.

E venendomi in mente le opere provocatorie di Cristina Guggeri,
non mi è necessario un grande sforzo
per vedere seduti sui vari wc tutti i grandi del pianeta ... ma anche tutti noi.
 
Davanti ad esso siamo tutti uguali.
 
L' arte, intesa come messaggio, sta quindi nel wc.
 

Ma.....scusate un attimo....ora che guardo meglio...
quelle cuffie mi sembrano familiari.....
così nere.....

Ma sì!!!!! Mi ricordano tanto quelle che ho realizzato in fimo per una cornice a tema Hip Hop ...
Non vi sembra?

Cuffie in fimo hip hop
Cuffie in Fimo by Alberta Bijoux 


Cornice Fimo hip hop
Cornice in Fimo HIP HOP by Alberta Bijoux
 
Anche la musica, come arte, è capace di abbattere i confini e le distanze
con il suo linguaggio universale.

Che dire.....
La Biennale d'Arte di Venezia è sempre musica per le mie orecchie!
Mi offre sempre numerosi spunti per continuare il mio itinerario tra Arte e Fimo.

Georgia Biennale cornice hip Hop cuffie fimo
Alberta Bijoux,  un itinerario tra Arte e Fimo


mercoledì 19 agosto 2015

Il primo arcobaleno. Itinerario tra Biennale e Fimo. Padiglione Turchia


Un' installazione, quella di Sarkis, per il Padiglione Turchia alla 56a Biennale di Venezia,
che, al primo sguardo, tra lo stupore e la meraviglia,
 illumina i cuori e la sala che ospita due grandi arcobaleni neon.

 Questi ci fanno veramente prendere un bel Respiro con la R maiuscola durante la visita!
Respiro, Sarkis, Padiglione Turchia, 56a Biennale d'Arte di Venezia

 
Due arcobaleni artificiali e site-specific che sembrano sospesi per magia nell'aria;
non si capisce bene se siano entrati dalle finestre aperte delle sale dell'Arsenale,
 dove in ogni angolo si respira Arte,
oppure siano fuoriusciti da dei barattoli contenenti i sette colori dell'arcobaleno messi a terra.
Al centro della sala un muro di specchi decorati, come a pois, con le impronte digitali lasciate da sette ragazzi, sette proprio come i sette colori dell'arcobaleno,
quattro ragazzi turchi e tre italiani del Liceo Artistico di Venezia.
Le impronte digitali sugli specchi umanizzano l'installazione imprimendo un collegamento con l'esperienza umana e la percezione dei fenomeni naturali.

Alberta Bijoux alla Biennale di Venezia arcobaleno Sarkis Turchia
Le impronte digitali

 
Avvicinandomi sempre di più allo specchio nel quale mi rifletto,
 rifletto e fotografo con un clic la mia esperienza,
e penso alle impronte che spesso si rischiano di lasciare sulle creazioni in Fimo,
 manipolando la materia nel tentativo di scaldarla tra le mani per darle la forma desiderata.
Ho spesso cercato di ovviare a questo problema, utilizzando un paio di guanti in lattice,
per dare più perfezione all'oggetto.
Ma non tutto può essere modellato con i guanti, perché i guanti, pur sottili, non ti permettono di entrare in un vero contatto con la materia, che, anche se sintetica, assorbirà le tue emozioni e la tua ispirazione.
Sono tante le creatrici del Fimo ma secondo me, il bello è che ognuna potrebbe realizzare qualcosa di sempre nuovo.
 E questo succederà solo se si riuscirà ad allontanarsi dalla pura imitazione
 per dare la propria impronta personale al proprio lavoro.
Impronta di pensiero e impronta di fatto.
Impronta di garanzia del fatto a mano.

arcobaleni tra arte e fimo alla Biennale di Venezia

Sovrapposizioni di idee alla Biennale tra Arte e Fimo



 
Come Sarkis attraverso quest'opera dedicata a Venezia, che oltrepassa,
 come la bellezza della Natura alla quale si ispira,
 ogni barriera geopolitica, aprendo i confini
e le barriere attraverso il respiro che riescono a donare le idee che prendono forma,
mi ritrovo a sovrapporre nella mia mente al arcobaleno di luce,
 il mio primo tentativo di realizzare, qualche tempo fa,
un arcobaleno in pasta sintetica termoindurente.
I colori sono gli stessi: violetto indaco, azzurro, verde, giallo, arancio di polimerica e artificiale sostanza.
 
arcobaleni tra arte e fimo alla Biennale di Venezia
 
 
arcobaleni tra arte e fimo alla Biennale di Venezia

Se lo guardo ora da vicino, prima di utilizzarlo come parte di una decorazione per una cornice personalizzata, riesco a scorgere sulla pasta, indurita dalla cottura, le mie impronte, come fossili. Quel giorno non avevo usato i guanti.
Sorrido.
E spero che la cornice che regalerò nei prossimi giorni possa donare Respiro e pace a chi la riceverà.

 
 

cornice fumo arcobaleno mini pony
                  Cornice Fimo by Alberta Bijoux



Un progetto DIY - Il porta attrezzi per il Fimo Biennale d'Arte inspired - Emirati Arabi


Ieri, sfruttando la tregua alla calura estiva,
 ho continuato il mio itinerario tra arte e fimo e a sono andata alla 56a Biennale d' Arte di Venezia,
 questa volta alla sede espositiva dell'Arsenale,
 per andare a caccia di altri spunti curiosi da unire alla mia esperienza di fimo lover.
 Mi piace scovare nell' arte collegamenti e idee che si possano accostare
al mio piccolo mondo in fimo;
mi piace interpretare in chiave famosa anche le opere d'arte insomma.
 
E questa volta, è stata l'occasione che mi ha ispirato un piccolo tutorial DIY
per realizzare un pratico porta attrezzi per la lavorazione delle paste polimeriche,
  ispirato dalla visita al Padiglione degli Emirati Arabi.
 
 
Ecco come è nata l'idea: all' interno del Padiglione degli Emirati Arabi,
 scorgo una curiosa vetrinetta dove sono esposte le opere dell' artista Abdullah Al Saadi.

Mi soffermo davanti alla vetrina che custodisce delle specie di collane realizzate
con materiali di riciclo infilati in un fil di ferro;
vedo uno spazzolino da denti usato che mi ricorda quello che uso per imprimere
la texture biscotto ai miei dolcetti;
vedo dei tappi di bottiglia che mi ricordano quelli che tengo sempre da parte come stampini circolari, e dei legnetti;
vedo appesi al fil di ferro circolare, che pare una collana, dei tubetti accartocciati di colore acrilico
 che mescolati al fimo liquid possono dare colore a realistiche glasse.

Abdullah Al Saadi, Emirati Arabi, The Circle and the Line

Abdullah Al Saadi, Emirati Arabi, The Circle and the Line

Ad Abdullah Al Saadi in realtà ogni oggetto, apparentemente semplice e privo di valore,
 racconta una storia e ha la capacità i trasmettere l'utilità di un messaggio senza parole.

Questi oggetti tenuti insieme da un fil di ferro circolare come circolare è il ciclo di ogni vita,
 ai miei occhi, diventano dei charms che decorano una collana concettuale
come si trattasse di un bijoux.

Ecco che così, istintivamente, per associazione di idee, di materiali e di strumenti,
la sua opera "The Circle and the Line" mi ha suggerito un bel progettino fai da te DIY
utile per tutte noi creative delle paste sintetiche.


Confessate.... quante di voi trovano tutti gli strumenti per lavorare il Fimo
 a portata di mano al posto giusto ben riordinati?
 Mah, a me capita raramente ... del resto dicono che nel disordine la creatività regni sovrana.
 Questo progettino Biennale inspired, che oggi voglio proporvi,
  penso possa veramente essere utile e decisamente artchic.
Il Circle porta attrezzi by Alberta Bijoux
 L'idea di realizzare un cerchio porta attrezzi per l'hobby delle paste modellabili,
 nasce dall'essere stata colpita dai materiali di riciclo utilizzati da Al Saadi,
 oggetti che sembrano proprio essere gli attrezzi base e di riciclo
che vengono utilizzati principalmente anche da noi creatrici del fimo.

Tornata a casa decido di riordinare i miei attrezzi principali per la lavorazione del fimo. 
Prendo un pezzo di fil di ferro e poi man mano inserisco,  dopo averci praticato un piccolo forellino nel manico, uno spazzolino da denti;
una pallina di carta stagnola, ideale per realizzare voi tipi di texture sulle creazioni prima della cottura, dei tappi di bottiglia, da utilizzare come stampini circolari;
un piccolo mattarello per stendere la pasta.  
 
DIY cerchio porta attrezzi fimo

DIY cerchio porta attrezzi fimo

 
DIY cerchio porta attrezzi fimo
Un progetto DIY. Il Circle porta strumenti di Alberta Bijoux

E poi, volendo si possono infilare bene, all'interno dell'anello, anche i panetti di pasta sintetica
 You Clay della TO DO, perché dotati di una comoda scatoletta richiudibile con un forellino
con il quale generalmente viene appesa, ordinata per colore negli espositori dei negozi.

ECCO dunque realizzata la mia collana creativa, il mio necessaire concettuale Biennale inspired, il mio pronto fimo che posso appendere a un semplice chiodo alla parete,
pronta con tutto l' occorrente in bella vista per creare domani. 


 

DIY cerchio porta attrezzi fimo

DIY cerchio porta attrezzi fimo
 
 

mercoledì 12 agosto 2015

Un buco nel cuore di San Vito di Cadore



un buco a san vito di cadore biennale
 
Un buco nel cuore di San Vito di Cadore /
Padiglione Brasile 56a Biennale d'Arte di Venezia, Manuel-Reale-Komatsu


 
"Purtroppo non siamo al Padiglione del Brasile alla 56a Biennale di Venezia!
Solidali con San Vito di Cadore."

Così scrivevo istintivamente sul mio profilo Twitter la mattina del 7 agosto 2015,
dopo aver visto con i miei occhi,
dato che mi trovavo in vacanza nei pressi di San Vito, a Borca di Cadore,
 il lacerante quadro provocato da una violenta bomba d'acqua
che si era abbattuta la notte precedente nella rinomata località di montagna,
San Vito di Cadore, a pochi minuti d'auto da Cortina d'Ampezzo.
D'impulso ho affiancato una foto del disastro
con una che avevo scattato durante una delle mie visite alla Biennale.
 
Al Padiglione del Brasile alla Biennale, passando col mio corpo attraverso i buchi nelle pareti,
mi ero trovata
 davanti alla possibilità e alla libertà data all'uomo di interagire con un'architettura,
di modificare uno spazio e un ambiente,
 alla possibilità di abbattere un muro o un pregiudizio,
ma a San Vito ho visto purtroppo come sia la Natura stessa
a modificare improvvisamente l'ambiente e l'uomo che ci vive senza presentare progetti
 o permessi CIA; davanti ad essa l'uomo ben poco può fare, sia esso un artista o un architetto.

Ma torniamo con il pensiero alla sera del 6 agosto.
Mi trovavo, come vi ho già detto, in vacanza a Borca di Cadore, a casa di mia suocera,
 a due passi da San Vito di Cadore,
 quando, all'ora di cena, dopo un temporale e un breve black out,
hanno cominciato a suonare le sirene.
 
Non essendo residente non ho ben compreso da subito il significato di tale suono,
ma istintivamente il tono lamentoso e prolungato delle sirene non faceva presagire nulla di buono.
Su internet non trovavo ancora nessuna informazione sull'accaduto.
Poi è arrivata qualche sommaria notizia dai vicini di casa:
probabilmente, dicevano, si trattava solo di una colata di fango dal monte Antelao.
 
Invece, la mattina dopo, abbiamo acceso la tv e abbiamo visto i nostri monti
far da sfondo a tristi notizie.

Non era stata una semplice colata di fango, purtroppo.
 
Siamo passati per San Vito quella mattina , tra camion dei vigili del fuoco e giornalisti.
Le notizie non erano ancora certe, ma la violenza dell'impatto contro la casa,
 trafitta da parte a parte, trasmetteva la violenza dell'accaduto.

Frana a San Vito di Cadore

Una casa situata proprio nel cuore del pese era stata trafitta da parte a parte.
 
frana a San Vito di Cadore

E' il 7 agosto, il giorno dopo che una frana, seguita da una forte colata di fango e detriti, staccatasi dal monte Antelao ha provocato un vero buco nel cuore nel centro di San Vito di Cadore, nel cuore delle famiglie che hanno perso i loro cari travolti con le loro auto e  nel cuore di tutti noi.
 
 
Dopo la bomba d'acqua di ieri notte il torrente Boite, che attraversa San Vito e Borca di Cadore,
si tinge dei colori della pasta polimerica fimo 70 Sahara
acquistata l'atro giorno a Cortina per calmare il mio attacco polimerico

http://albertabijouxfimoblog.blogspot.it/2015/08/attacco-polimerico-cortina-dampezzo.html;

e fatalità, dato che porto ancora il panetto in borsa,
scatto qualche foto.


fimo soft 70 sahara
Il torrente Boite color 70 Sahara
 

Di solito siamo noi a cercare di imitare e riprodurre i colori della Natura,
ma quando è la Natura ad assumere e ricordarci le tinte delle paste sintetiche,
quando il torrente Boite sembra un miscuglio di Fimo liquid e Fimo Soft 70 Sahara,
vuol dire che la Natura si è davvero arrabbiata.

 


martedì 11 agosto 2015

Un tocco di Fimo tra i monti



Eccomi di ritorno dalle vacanza che ho trascorso in Cadore,
precisamente a Borca di Cadore,
 a due passi da San Vito, a casa di mia suocera.
Una casa dove fino a un po' di tempo fa, confesso, non mi sentivo per niente a mio agio;
una casa sovraccarica di oggetti, un pochino dannunziana direi...che rivelava troppo prepotentemente l'anima di altre vite,
un vero piccolo museo dell' "horror vacui" dove, a fatica, potevi trovare un posto in cui mettere
le tue cose e vivere almeno un po' in una tua dimensione.
Ma un po' alla volta, con il passare degli anni,
ho cominciato ad affezionarmi a quella tappezzeria rossa piena di cerbiatti innamorati, alle tende con cuori dipinti, ai cuori decorati e scolpiti,
 alle candele rosse mai accese profumate alla fragola, fino a trovare questa casa,
 ogni anno con tutto sempre perfettamente disposto nello stesso religioso ordine, 
 quasi rassicurante.


 Ora tutti quegli oggetti in legno, in peltro, in ceramica, posati sulle mensole, le vecchie pipe fumate sopra il camino, i cumuli di libri e di riviste d'arredo e di cucina tipica di montagna,
 i mobili tirolesi in legno dipinti a mano,
 si stanno trasformando per me in una miniera di idee e di materiali tutti da scoprire.
E, seduta davanti al caminetto indossando un paio di pantofoline rosse in feltro,
mi lascio coccolare e mi rilasso un po'.
Già lo scorso Novembre la sentivo come luogo ideale e suggestivo,
 per lo shooting fotografico per le mie creazioni natalizie.
E' stato molto divertente muoversi, come in un set fotografico,
 in questa casa che sa di funghi sott'olio, di folletti, di legna da ardere, di vecchi liquori
e di bastoncini zuccherosi induriti dal tempo....un po' come i miei in Fimo.
bastoncini di zucchero fimo
Orecchini Bastoncini di zucchero in Fimo by Alberta Bijoux

Spesso mia suocera, se riesce, viene su qualche giorno prima di noi,
e ogni volta, al nostro arrivo, riesce a sorprenderci facendoci trovare tavole apparecchiate con la cura di tutti quei dettagli ai quali lei tiene moltissimo.

Questa volta ho notato con piacere che è comparso finalmente qualcosa di mio, nella casa:
i portatovaglioli decorati con gli omini di pandizenzero in fimo che le avevo regalato lo scorso Natale.

portatovagliolo fimo omino pandizenzero

portatovagliolo fimo omino pandizenzero


portatovagliolo fimo omino pandizenzero

Portatovaglioli Omino di biscotto in Fimo by Alberta Bijoux
 
 

Un piccolo tocco di Fimo nella casa l'ha fatta sentire subito più "mia".




venerdì 7 agosto 2015

Attacco polimerico a Cortina d'Ampezzo


Care amiche creative,
se durante una piacevole vacanza in montagna,
come è  capitato a me a fine luglio,
ad un certo punto cominciano a balenarvi
strane idee e, nonostante lo svago e il divertimento, la vostra voglia di creare
diventa irrefrenabile.....
ecco la diagnosi:

state avendo un attacco polimerico.

Può essere accompagnato, nei casi più seri, da una certa ansia e malinconia.

Ma come si può guarire qui tra i monti e i verdi prati, 
avendo lasciato a casa la valigetta con tutto l'occorrente per creare
 con le paste polimeriche?

Spesso un attacco polimerico in montagna
 può  insorgere dopo aver assaporato
con occhi e palato
i capolavori della pasticceria locale.

Se venite colte da tale patologia,
se le vostre mani sentono la smania di misurarsi con tali leccornie per fissarne
polimericamente il ricordo,
ecco la terapia giusta per voi:

nel caso fortunatamente vi troviate nei pressi di Cortina d' Ampezzo,
la Regina delle Dolomiti,
recatevi immediatamente al terzo piano
 della Cooperativa 
che si affaccia sul passeggiatissimo Corso Italia.

Cooperativa Cortina d' Ampezzo


Qui, di fianco al reparto giocattoli, inaspettatamente, tra libri per ragazzi e ombrelli,
è allestita una piccola "Farmacia polimerica"
per tutte noi....fimo addicted!

fimo alla Cooperativa  di Cortina

Alberta Bijoux Cortina Cooperativa  Fimo


fimo Dolomiti Cortina

Tenendo tra le mani qualche panetto di Fimo,
vi sentirete subito meglio.