martedì 30 giugno 2015

A Venezia camminando con Fimo ... Gli stampini architettonici



Stamattina passando davanti alla Chiesa di San Zaccaria a Venezia, ad un tratto rallento il mio passo spedito da residente, perché colpita in modo nuovo dai fregi della facciata della Chiesa.


Facciata della Chiesa di San Zaccaria, Venezia

Mi è capitato tante volte di soffermarmi ad ammirare le bellezze della città lagunare, di rimanere attratta dalla particolare ricercatezza dei decori, di andare tra le calli a caccia di leoni in pietra, di perdermi nel riflesso ondulato di una facciata nel canale sottostante.
Ma non mi era mai capitato di fermarmi ad analizzare la facciata di una Chiesa dal punto di vista  ... ehm .... diciamo ... creativo!
Deformazione professionale? Sono grave?
Nella decorazione della facciata della Chiesa di San Zaccaria trovo enormi stampini a forma di conchiglia allineati tra i pieni e i vuoti dei bassorilievi in marmo; enormi stampini a forma di conchiglia che ricordano quelli in silicone per il Fimo, di quelli che permettono, semplicemente imprimendo al loro interno una pallina di pasta sintetica, di ottenere con facilità precisi risultati anche per chi è alle prime armi.


Chiesa di San Zaccaria Stampini architettonici per Fimo
Fregio della Facciata della Chiesa di San Zaccaria, Venezia

E così immagino un gigante , il gigante del Fimo. Questo, sull'onda d'entusiasmo per la lettura del GGG, il Grande Gigante Buono di Roald Dahl, ecco potrebbe essere chiamato il GGF, ovvero il Grande Gigante Fimo.
Immagino il GGF che, passeggiando per Venezia, decide di fermarsi davanti alla Chiesa di San Zaccaria e di utilizzare quegli estivi e architettonici stampini di conchiglie giganti del fregio della Chiesa per decorare il suo gigante mondo in Fimo.

stampini texture conchiglie fimo
Stampini rigidi con texture conchiglie realizzati con Fimo di scarto
 
 
 
 
Mi domando se, continuando a camminare ancora in giro per Venezia, la prossima volta mi potrà capitare ancora un'altra facciata creativa, un'altra vetrina architettonica, che permetta al GGF, mia creatura, di modellare con fantasia e creatività il fimo in città.
Da questo piccolo spunto nasce l'idea di un itinerario veneziano alla ricerca di "architettonici stampini" per aiutare il GGF a realizzare il suo mondo in Fimo, che troverà la sua risoluzione creativa nella favola tratta dai racconti " Gente di Venezia" by Alberta Bijoux dal titolo " IL GGF", che pubblicherò qui sul blog al più presto.
Questa è solo una piccola anticipazione :-)))
Mi raccomando continuate a seguirmi.

sabato 27 giugno 2015

PAROLA CHIAVE, Itinerario tra Arte e Fimo alla 56a Biennale di Venezia. Padiglione Giappone


In un intricato groviglio di chiavi di volta,

 di chiavi di accesso,

 di chiavi in mano,

 di chiavi perdute,

di chiavi ritrovate,

 di chiavi arrugginite,

 di chiavi in duplicato,

  di parole chiave,

 di chiavi passepartout,

di chiavi skeleton,

 di chiavi a doppia traccia,

 di chiavi a doppia mappa,

 di chiavi crittografiche,
 
 
The Key in the Hand, Chiharu Shiota, Padiglione Giappone, 56a Biennale di Venezia 


ma, tra le più importanti,
 
cerchiamo di non perdere
 
la chiave di .....  interpretazione.

The Key in the Hand, Chiharu Shiota, Padiglione Giappone, 56a Biennale di Venezia


All'interno del Padiglione Giappone, presso la sede espositiva dei Giardini alla 56a Biennale d'Arte di Venezia, possiamo vivere, immergendoci con tutto il corpo in un mare rosso di fili, che riescono a donare le loro colorate sfumature all'aria circostante, un'esperienza carica di significato.

A guardarli da vicino mi ricordano i grovigli di una ragnatela intessuta con la Maglieria Magica che usavo da piccola utilizzando vecchi gomitoli di lana.



The Key in the Hand, Chiharu Shiota, Padiglione Giappone, 56a Biennale di Venezia

 Un' installazione  che è un bagno in un mare di ricordi e di sogni chiusi a chiave nei cassetti; un'installazione che mantiene il suo fascino coinvolgente anche nella versione 2D di una fotografia stampata e che, a dire il vero, pare un quadro. 
Vista in quest'ottica la fotografia della fiancata della barca con le sue incrostazioni mi richiama alla mente le suggestioni delle opere di Santomaso, artista spesso presente in passato alla Biennale di Venezia, importante rappresentante di un'arte astratta che riesce sempre ad incantare, per la sua capacità di evocare nei suoi colori muri sgretolati dal tempo, pezzi di intonaco staccati dalla salsedine della laguna di Venezia come frammenti  di memoria di un ambiente antropico.


 
The Key in the Hand, Chiharu Shiota, Padiglione Giappone, 56a Biennale di Venezia

Santomaso, opera senza titolo

Con lo stupore di chi riesce ancora a soprendersi come la bambina nella foto, che all'ingresso del padiglione


The Key in the Hand, Chiharu Shiota, Padiglione Giappone, 56a Biennale di Venezia





The Key in the Hand, Chiharu Shiota, Padiglione Giappone, 56a Biennale di Venezia
 

ci accoglie tenendo nel palmo della mano delle chiavi legate da un filo rosso, ci avviamo verso l'uscita del Padiglione, tenendo ben stretto il nostro filo di Arianna, che,
chissà come mai, si tende sempre a immaginare avvolto in un gomitolo di lana rossa.


Una  lana rossa che,
dopo questo bagno di colore, ci ricorda oltre a una nuvola profumata di fiori degli alberi giapponesi, anche i rossi tramonti infuocati della laguna di Venezia  con le sfumature che si riflettono sull'antica arte marinara.



Tra passato e presente,
come le vite racchiuse da ogni chiave,
si avvolge il fimo
attorno a queste chiavi bijoux
per diventare,
seguendo il filo dei miei pensieri che mi guidano sempre lungo il mio itinerario dove le idee prendono forma in fimo,
 un paio di orecchini della memoria
per una mia personale chiave di interpretazione all'interno del progetto del mio blog.


orecchini chiave e fimo

Orecchini della memoria con chiave e fimo by Alberta Bijoux

martedì 23 giugno 2015

Vietato l'accesso! Fimo Life


Quando, non ancora mamma, frequentavo all' Università di Padova il corso post lauream
 in "Teorie del Gioco e Linguaggi Espressivi"
avevo imparato quanto fosse bello e importante per un bambino giocare,
 perché, solo attraverso il gioco libero e il gioco in generale,
 può conoscere una realtà a lui ancora non troppo vicina, sperimentando nuovi ruoli da vivere
 nelle storie che inventa e costruire nuovi mondi fatti magari di piccoli mattoncini colorati
e tanta fantasia ...

Pensavo che, se negli anni a venire avessi avuto una figlia, non l'avrei mai privata delle sue tante bambole in cambio di una cameretta da finta grande tutta ordinata;
 
pensavo che non mi sarei comportata mai come mia madre che da un giorno all'altro, nonostante il grande affetto per me, arrivata io in prima media, mi aveva fatto sparire dalla circolazione le mie Barbie;
 
mi promettevo che non avrei mai brontolato o perso la pazienza alla vista di una camera disordinata, che poi in fondo è sinonimo di camera vissuta, giocata, fantasticata:
 uno spazio per il bambino dove tutto è possibile!

Ma non avevo fatto i conti con un fattore particolare....


.
..... non ero ancora madre...appunto!!!!

Nooooo!!! Che disordine!!!!
 
 
Ora comprendo meglio la disperazione di una madre,
 quando la sera, magari dopo una giornata di lavoro,
  aprendo la porta della cameretta di suo figlio trova un cartello appeso alla maniglia con scritto "VIETATO L'ACCESSO" .
 
 Una volta entrata nella stanza sottosopra,
vengo assalita dall'incubo di centinaia di micropezzettini di Lego sparpagliati ovunque,
 mescolati  ai capelli potati alle Barbie,
finiti negli angoli della camera più difficoltosi da raggiungere.
 
Ecco,
diciamo che ora comprendo
la tentazione di cacciare un urlo minacciando di buttare via tutto
se in 5 minuti non viene messo tutto a posto.
 

Diciamolo,
a una madre normale ma stanca rischia di cadere addosso tutto il mondo Lego e non solo!

Rimuginando sul fatto che in fondo è colpa mia se non ho insegnato a mia figlia fin da subito a riordinare la camera dopo aver giocato, per far prima perché abbiamo tutti sonno, ripongo pezzettino dopo pezzettino tutto nel cestone.
 
Inginocchiata, mentre ho tra le mani i mattoncini colorati gialli, rossi, bianchi e blu
che mi fanno venire in mente i plastici colori delle mie paste sintetiche,
trovo due buffe faccine che mi guardano e mi sorridono suggerendomi,
nonostante l'ora tarda.... fimose idee....
 
 
 
Sapete come è andata a finire l' avventura?
 
 In fondo io non riesco mai ad arrabbiarmi veramente abbastanza per il riordino della cameretta.
Quindi, quando tutti si sono addormentati, sono andata nella mia camera,
che continua a essere il mio piccolo angolo creativo,
 e ho iniziato a giocare con il Fimo creando questi Lego Bijoux.

Perché non si è grandi mai abbastanza per smettere di giocare.


lego bijoux fimo

Dal Lego al Fimo
 
orecchini Lego in fimo

 
Orecchini Lego in Fimo
 
 
orecchini clips Lego faccine in fimo
 
Orecchini Lego in Fimo
 
anelli mattoncini lego in fimo
 
Anelli Lego Bijoux

lunedì 22 giugno 2015

Pattinaggio con Fimo



Tutto è cominciato due anni fa,
 quando ho cercato di preparare alcuni charms in Fimo a forma di pattini a rotelle per alcuni portachiavi ......


pattinini in fimo

Confesso che, non avendo fino a quel momento avuto nessun contatto diretto con il mondo del pattinaggio artistico a rotelle,
 questi pattini in fimo sono stati i primi pattini che le mie mani hanno toccato.

 Ho quindi cercato di avvicinarmi a questo sport, semplicemente cercando su Google immagini relative a questa disciplina.
Poi maneggiando, modellando e rimodellando il fimo per ottenere la forma cercata,
 sono riuscita,
 dopo numerosi tentativi,
 a riprodurre non solo i pattini,
 ma anche il leggiadro movimento di un'atleta nel giorno del saggio, il tutto da applicare come motivo decorativo di una cornice personalizzata in fimo.
 
 Ho cercato di ottenere lo scintillio del body dell'atleta, che si esibiva sotto i riflettori della pista, utilizzando la pasta sintetica Nero Glitter della You Clay.
Sempre in fimo ho fissato la perfezione dello chignon, composto da mani veloci ed esperte,
i copripattini color carne sotto alle grosse calze americane,
imprimendo nel fimo il mio impegno e la tensione muscolare dell'esercizio,
a passo incrociato e testa alta.


pattinatrice in fimo cornice pattinaggio

pattinatrice in fimo cornice personalizzata pattinaggio
 
 
  Nel mese di ottobre dell'anno scorso, il destino, chiamiamolo così,
 per la prima volta,
 mi ha portato a vedere da vicino un vero paio di pattini a rotelle quando li ho allacciati ai piedi di mia figlia che si era iscritta a un corso di pattinaggio artistico.
 
Appena le mie mani hanno toccato le lunghe stringhe dei pattini ,
 mentre cercavo di avvolgerle attorno ai gancetti laterali,
ripensando alle cornici in fimo a tema pattinaggio che avevo realizzato in passato,
 ho notato, divertita, che, per caso,
un processo inverso eccezionalmente si stava verificando:
generalmente le mie creazioni in pasta sintetica prendono spunto dalle mie esperienze ed emozioni. Nel fimo avviene una rielaborazione personale delle mie impressioni ed osservazioni,
seguendo il consueto itinerario delle idee che prendono forma.
Mentre, nel caso del pattinaggio,
stava avvenendo esattamente il contrario: questa volta la materia aveva preceduto le emozioni.
Il mondo finora sconosciuto che avevo cercato di creare in miniatura in fimo tempo addietro,
ora
stava diventando reale davanti ai miei occhi.

 
Nel frattempo i mesi sono passati:
    ho imparato dai racconti di mia figlia, entusiasta di questa attività sportiva, che i limoni e i carrellini non li avrei trovati solo al supermercato.
E così un passo incrociato dopo l'altro,
sabato scorso
mi sono trovata ad assistere, dal vero ed emotivamente coinvolta,
 ad un vero grande spettacolo di fine anno.
chignon in fimo pattinatrice
 
 
Ecco, rivivo con gioia quei momenti.....
 
Le atlete sono emozionate, Titti canticchia per scacciare l'emozione, mentre
 mamme dalle mani d'oro in un battibaleno, con un colpo di spazzola e con l'abilità di un'acconciatrice, compongono perfetti chignons, resistenti per durare nel tempo,
 come quelli composti dalle mie mani in fimo.
Tutte le ragazze ora sono pronte e attendono il loro turno per entrare in pista.
Tra loro questa volta c'è Alberta, mia figlia,

pattinatrice Alberta Bijoux


ma forse c'è anche Anna in carne ed ossa, questa volta,
cornice personalizzata fimo pattinaggio
e forse c'è anche Elena, che pattina da quando era piccolissima,
con il suo body preferito rosso e blu,
pattinatrice in fimo
pattinatrice in fimo
Quando vedo il luccichio dei costumi delle atlete nella pista illuminata per il 49° Saggio annuale delle allieve dell' Hockey Club Venezia, è  come veder danzare per la prima volta le mie piccole pattinatrici in fimo
che per una serata speciale hanno preso vita lasciando vuote le loro cornici!
Che emozione!
Complimenti a tutti!


 

giovedì 18 giugno 2015

COME PUBBLICIZZARE IL MIO BLOG



Se mi fosse chiesto come pubblicizzare il mio blog, per manifestare la sua identità,
 quale connubio tra punti di vista e idee modellabili,
 il mio SPOT sarebbe ambientato quest'anno alla Biennale di Venezia presso il Padiglione Ungheria.
 
Il Padiglione ungherese, che ospita l'installazione "Sustainable Identities"
 dell' artista Szilard Cseke,
ben farebbe da sfondo alla presentazione del progetto del mio blog inteso, cosa sempre voluta, come un personale percorso delle idee che prendono forma in pasta polimerica attraverso un itinerario tra viaggio, arte e fantasia, quotidianità ed emozioni.
 
Per pubblicizzare il mio blog scriverei il suo nome sulla grande lavagna all'interno del Padiglione;
 
 
alberta bijoux spot 2015
Installazione "Sustainable  Identities", S. Cseke, Padiglione Ungheria, Biennale 2015

 
lo scriverei utilizzando uno di quei gessi, messi a disposizione dei visitatori, a forma di sfera grandi come una palla.
Alberta Bijoux spot 2015
 
.


Alberta Bijoux spot
 Installazione "Sustainable  Identities", S. Cseke, Padiglione Ungheria, Biennale 2015
 



 
Poi prenderei la palla di gesso e la lancerei all'interno dei tubi trasparenti come nel labirinto e nel tortuoso percorso dei pensieri nella mia mente,

 
Installazione "Sustainable  Identities", S. Cseke, Padiglione Ungheria, Biennale 2015
 
 

 Installazione "Sustainable  Identities", S. Cseke, Padiglione Ungheria, Biennale 2015
 
 
palla di pasta You Clay white

fino a scaturire
nella mia mano,
sotto forma di palla bianca di pasta sintetica modellabile You Clay.
 

manipolazione pasta sintetica You Clay To Do

You Clay White

You Clay white
 
 
Perché la manipolazione delle paste sintetiche parte sempre dalla forma della sfera che si forma nelle mani,  quando la materia si scalda prima di assumere un'identità....diciamo..
"polimericosostenibile".
 

martedì 16 giugno 2015

PEACE & FIMO . Itinerario delle idee tra Biennale d'Arte e Fimo. Padiglione Egitto

 
PEACE & FIMO
Prosegue l'itinerario delle idee tra la 56a Biennale d' Arte di Venezia e il Fimo;
 continua la visita nel mondo delle idee che prendono forma in Fimo
 all'interno del verde padiglione dell'Egitto.
 
Tra prati di erba sintetica PUOI VEDERE?
che anche la tecnologia non vivente si nutre, onnivora come gli umani, del mondo dei viventi.
Anche un prato di erba sintetica nell'era digitale può prendere vita.
 
 
Ahmed Abdel Fattah, Gamal Elkheshen e Maher Dawoud, Can you see?, 2015
 
Anche se ormai abituati alla realtà virtuale e a un mondo tecnologico, troviamo la necessità di tornare alla natura in tutti i modi anche attraverso una app, per trovare con piacere il tempo di scoprire  la vita anche in un prato di erba sintetica con la quale possiamo interagire, visualizzando i minuscoli abitanti virtuali del prato.
 


 
Come la tecnologia ci dà l'illusione in un prato di erba sintetica di toccare con la nostra mano creature virtuali ,
 


 
 
così,
 stamattina nel giardino di casa,
 una mano cercava di catturare tra i verdi fili d'erba delle piccole coccinelle portafortuna, continuando, secondo la sua prospettiva, attraverso il Fimo, che un po' come le moderne app ha il potere di rendere non vivente il vivente, lo stupendo gioco tra finzione e realtà.
 
 
 
braccialetto coccinelle in fimo

braccialetto coccinelle in fimo
 
Braccialetto Coccinelle in Fimo by Alberta Bijoux
 

braccialetto coccinelle in fimo

bracciale coccinelle in fimo
 
bracciale coccinelle fimo

La app proposta all'interno del Padiglione Egitto non è rimasta confinata tra le pareti dell'edificio e nei tablet a disposizione, ma ha continuato a vivere come gioco e come riflessione nel giardino di casa, quindi nella vita reale.
 
 

lunedì 15 giugno 2015

50 SFUMATURE DI GIALLO. Itinerario nel colore giallo tra Biennale d'Arte e Fimo

 

50 SFUMATURE DI GIALLO

Itinerario nel colore giallo tra Biennale d'Arte e Fimo




GIALLO come  i simpatici pacchettini regalo in fimo che, come una cascata di auguri, impreziosiscono la mia borsetta con le frange in pelle scamosciata ....ovviamente gialla,

pacchetti regalo in fimo
 
 
 

GIALLO come un braccialetto dalla preziosa catena dorata e lycra con charm in Fimo giallo brillante che porto spesso al polso,

braccialetto lycra e fimo


 
GIALLO come il gusto di un paio di dolcissimi orecchini con orsetti gommosi in Fimo che tengo nel mio cassetto,
 

orecchini orsetti gommosi gialli in Fimo




GIALLO  come le rose che sbocciano al sole e che si trasformano in fluorescenti orecchini fashion in fimo,
 

orecchini rose gialle fimo


 
per poi disporsi, come in un profumato bouquet, in un bracciale che sa di estate,
 
braccialetto con rose neon in fimo



GIALLO come le sorridenti testine Lego che spuntano tra i giocattoli di mia figlia per trasformarsi in giocosi orecchini in Fimo,


 
GIALLO come i questi cuori,

GIALLO come i miei cuori,
 
cuori in fimo

 
e GIALLO come la texture impressa nel loro decoro,
 
cuori in fimo



GIALLO come questa barca ormeggiata oggi nel canale vicino a casa mia,

 
 


GIALLO come le 50 SFUMATURE DI GIALLO che ora stanno attraversando la mia mente,
 e che,
 sulla scia del grande successo dei romanzi erotici 50 sfumature di grigio,
50 sfumature di nero e 50 sfumature di rosso della scrittrice E.L. James,
 sto scoprendo alla 56a Biennale d'Arte di Venezia,
 presso Padiglione Gran Bretagna,
 allestito con erotico humor dall' artista inglese Sarah Lucas .

Dall'idea luminosa del giallo solare decido di farmi invadere,
 salendo la gradinata di accesso al Padiglione,
 per entrare nel mondo Yellow di Sarah Lucas,
 e tutta la solarità del colore mi permette di accostare il suo giallo mondo al giallo del mio fimo,
non certo erotico, ma carico di humor. 
Il giallo ha colorato spesso le mie creazioni, il giallo in tante occasioni continua ad accompagnarmi.


 
 
L'esposizione dovrebbe ricordarci un dessert , dice la Lucas, del tipo delle Iles Flottantes, e in effetti le forma dei membri maschili, che troneggiano sotto il portico del Padiglione e all'interno della sala centrale, mi sembra tracciata con un sac a poche dalla mano incerta di un ironico pasticcere pasticcione.
 Allusioni sessuali e umorismo provocatorio in una ricetta che fa sorridere.
Non è questo uno tra i Padiglioni generalmente consigliati per una visita con i bambini.
  Invece io trovo al suo interno un ironico erotismo non volgare o sconvolgente, e ciò è forse proprio dovuto al valore positivo del colore giallo e della materia usata che sembra quasi plastica lucida come il Fimo verniciato.
 Il giallo mette il buon umore, è il colore del sole, della gioia; riesce a illuminare, senza scadere nella pura volgarità, gli improbabili "Maradona" che sfidano con i loro esagerati falli ogni legge di gravità .
E non stiamo parlando di calci di rigore!!!
Essi con il loro buffo colore giallo che ricorda il cartellino giallo degli arbitri delle partite di calcio, sembrano piuttosto, guardandoli bene individui che hanno fatto indigestione di crema, oppure  mantidi religiose che hanno preso troppo sole.

 
Crema? Sì, le mezze figure femminili bianche, che si stagliano sul pavimento color biscotto, mi piace vederle, come spiega la Lucas come meringhe e nuvole di panna bianca che navigano come dolci isole fluttuanti in un mare di crema gialla.
Vista così, la sigaretta nel dolce sedere ricorda chi, dopo una bella mangiata, sazio del dolce che non riesce a finire, spegne la sua sigaretta immergendola nel dessert .
 
 


Vista in quest'ottica, diciamo, la sigaretta spegne anche l'imbarazzo eventuale di una visita con i bambini,  sdrammatizzando ironicamente.
 
 
 
 GIALLO come l'inchiostro della mia una penna che oziosamente traccia ghirigori in fimo su un foglio per diventare spensierati orecchini,

 orecchini ghirigori in fimo
 

 
 
GIALLO come un'anfora in fimo pronta per la cottura nel mio magico fornetto,
 
anfora gialla in fimo



GIALLO come il buco nel muro che abbiamo da poco attraversato nel Padiglione del Brasile sempre alla Biennale,


 


 
GIALLO come il body per il saggio di danza di mia figlia,
 



GIALLO come l'interno della mia auto, 




GIALLO come la carrozzeria della mia auto,




GIALLO come le esse, tipici dolcetti di Burano,
 

dolcetti tipici Burano esse in Fimo



GIALLO come la mia tazzina da tè preferita,

 
 
 
 GIALLO  crema come le pareti delle sale che fanno da sfondo alla foto con la quale voglio concludere questa mia divertita carrellata di pensieri ....che, visto che stiamo ora per uscire dal Padiglione della Gran Bretagna, definirei molto "YELLOW".
 

 
 
Che dite....siamo arrivati a raggiungere le 50 SFUMATURE DI GIALLO???