sabato 26 settembre 2015

Inside Out Fimo

Con il suo nuovo film di animazione Inside Out,
in proiezione in questi giorni nelle sale cinematografiche,
sembra proprio che la Pixar non potesse farmi regalo più gradito:
presentare un film animato dove le emozioni prendono forma.
Un po' come, sotto vari aspetti, il progetto del mio blog che si propone
come un itinerario delle idee che prendono forma in Fimo,
dove, nei vari post, cerco di condurvi nel percorso che compie,
 lungo i binari della fantasia, un pensiero creativo.
Oggi al Cinema, INSIDE OUT
Con questa predisposizione d'animo oggi pomeriggio
 mi sono aggregata a mia figlia Alberta e alle sue amiche per andare al cinema a vedere 
Inside Out preannunciato come un film d'animazione decisamente rivoluzionario nel suo genere, unico e commovente per grandi e piccini.
 Un film dove le emozioni prendono forma e si materializzano in veri e propri personaggi che personificano la Gioia, la Tristezza, la Paura, la Rabbia, il Disgusto.
Chissà perché, ancor prima di recarmi al cinema sapevo già per certo
 che Tristezza sarebbe stato il mio personaggio preferito.
 Quell'emozione che cerchiamo sempre di nascondere, di tenere rinchiusa e confinata nel nostro animo in un piccolo cerchio, tracciato nel film con il gesso ma dalla circonferenza invalicabile.
Pensiamo che la Tristezza ci allontani dal pensiero positivo e dalla felicità,
pensiamo che se siamo tristi non siamo simpatici,
 pensiamo che se gli altri si accorgeranno della nostra Tristezza,
 intesa erroneamente come debolezza, ci eviteranno e non ci vorranno.
Eppure non so perché a me a volte piace anche essere triste e un po' giù.
Quindi, dopo pranzo, in una giornata nella quale non mi sentivo proprio al top,
dopo essere andata in farmacia a comprare la mia prima scatola di tintura per coprire i capelli bianchi,
 mi sono messa all'opera realizzando, per mia figlia Alberta,
 un paio di orecchini a lobo in fimo con Tristezza e una lacrima,  
perché li potesse indossare in prima visione questo pomeriggio al cinema.
Orecchini Inside Out, Tristezza by Alberta Bijoux
Mentre lavoravo la pasta polimerica e il personaggio prendeva forma,
 dentro di me la gioia e la soddisfazione prendevano il posto di
 quella sensazione di tristezza e malinconia che a volte viene a farmi visita.
Questo deve attribuirsi al potere terapeutico del fare ciò che piace,
dando forma alle nostre emozioni e apprezzando le nostre piccole esperienze quotidiane.
Ma solo se sai essere anche triste sai essere anche felice.
 Io penso che la felicità sia un insieme di tutte le emozioni.

Pronte per il cinema!
Ecco a voi....Tristezza!

inside out tristezza orecchini lobo fimo
Pronti per il cinema, Inside Out, Orecchini a lobo in Fimo Tristezza by Alberta Bijoux
Tra sorrisi e smorfie di Disgusto davanti a pizze ai broccoli,
il film si muove come un "treno di pensieri" popolati da caramelle e patatine fritte, zucchero filato,
dove si possono trovare, secondo me, per certi aspetti,
 similitudini grafiche e psicologiche con altri film di animazione.
Potrebbe definirsi un viaggio nella psiche umana che ricorda un po' lo stile di quella serie dei cartoni dedicati al corpo umano mescolato,
 dal punto di vista grafico, allo zuccheroso Ralph Spaccatutto,
e dal punto di vista psicologico alla indiscussa vena nostalgica di Toy Story 3.

Tristezza e Gioia al Cinema


E' la storia delle vicende di una bambina di nome Riley che deve affrontare le difficoltà
causate dal trasferimento della sua famiglia in una nuova città.
Certo, "non è mai morto nessuno di trasloco" ma il film,
rendendo protagoniste le emozioni che abitano nel cervello di Riley,
 ci rende partecipi della sua sofferenza, derivata dal distacco dalla sua vecchia casa,
 dalla perdita delle sue vecchie amiche che invece subito la sostituiscono.
Vengono messe a nudo le sue Paure (delle scale al buio o dell'aspirapolvere) che mi hanno fatto bonariamente sorridere pensando alle paure della mia cagnolina.
Il tutto attraverso l'analisi di brevi attimi che,
nella vita della bambina, si trasformano in un'eternità dal punto di vista della tensione psicologica. 
La Tristezza è dentro di lei. Riley istintivamente cerca di scacciarla
aggrappandosi con tutta forza alla brillantissima Gioia;
ma questo non basta per affrontare le Paure, le ansie e le incomprensioni
determinate dall'incontro con i nuovi compagni
Fino a che, dentro di lei, ha il sopravvento la Rabbia che la porta ad allontanarsi dalla famiglia facendo crollare quelle isole, quei punti fermi in un mare di difficoltà,
 che ci fanno andare avanti e non ci fanno perdere la stima in noi stessi: la Famiglia e l' Onestà.
Sarà proprio attraverso l'accettazione della tanto poco desiderata Tristezza, intesa invece per la prima volta come ricchezza emotiva, che Riley tornerà ad essere felice.
Probabilmente mi aspettavo, date le recensioni lette,
 un film più innovativo dal punto di vista grafico e degli effetti speciali.
Prevale l'aspetto concettuale che emerge anche nel percorso
del pensiero astratto attraversato da Gioia e Tristezza.
Oltrepassando la fase bidimensionale diventano creature non figurative e fatte solo di forma e colore.
Esplicito il riferimento all'arte astratta.
 Inoltre ultimamente siamo più abituati,
proprio perché cerchiamo sempre il sorriso e la spensieratezza,
 a film dove un frenetico susseguirsi di gags esilaranti non ci lascia il tempo di pensare.
E invece riflettendo, sta proprio qui l'aspetto rivoluzionario di Inside Out,
 quell'aspetto rivoluzionario del quale tanto avevo letto nei giorni precedenti nelle recensioni del film. L'aspetto rivoluzionario è più inside che out e sta nel fatto che è un film che non ti stupisce particolarmente durante la visione, ma opera dentro di te un lento processo di immedesimazione,
 come durante una seduta dallo psicoterapeuta.
 Si preannunciava anche come un film super commovente, ma io questa generale e irrefrenabile commozione in sala non l'ho riscontrata. Comunque un film strappalacrime non mi sarebbe neanche sembrato opportuno dato che le emozioni non vanno vissute sempre in modo plateale,
ma anzi è bene che siano elaborate da ciascuno nel suo intimo.
Sono sicura che i bambini, ma anche gli adulti, sono riusciti ad incontrare, attraverso quelle di Riley,
 le loro emozioni e hanno avuto modo di pensare che noi siamo fatti
non solo di materia ma soprattutto di emozioni.
Le emozioni aiutano a crescere se impariamo ad accettarle.
E' proprio un film di introspezione da non perdere.
 E questa sera, scrivendo queste righe qui sul blog, mi trovo a pensare che il nostro corpo è un po' come una creazione in Fimo: non basta la materia polimerica per dare forma ad un'idea.
 bisogna trasferirle il sentimento e l'emozione per renderla unica e diversa dalle altre perché essa possa raccontare una storia.

giovedì 24 settembre 2015

WINXCLUB WORLDWIDE REUNION


Domenica 6 Settembre 2015, mia figlia Alberta, mio marito, ovvero il Conte di Fornombrosa,
 come ormai è conosciuto nel web, ed io
 abbiamo raggiunto la località balneare di Jesolo per passare una domenica diversa, senza mete particolari, senza orari e senza impegni, così per stare semplicemente insieme noi tre,
cosa davvero magica ed eccezionale in questo periodo per noi molto indaffarato.

Appena scesi dall'autobus, che da Punta Sabbioni ci ha portato comodamente in 30 minuti a Jesolo,
ci siamo diretti verso il mare e proprio lì, passeggiando lungo la riva,
sulla quale si affacciano grandi alberghi con piscina vista mare,
abbiamo notato un cartello molto particolare:
per caso eravamo capitati a Jesolo proprio in occasione del grande raduno delle Winx,
le colorate e fatalose fatine dei cartoni animati.
Jesolo, città gemellata con Magix
Delle Winx, passione di mia figlia specialmente negli anni dell'asilo, mi è sempre piaciuto, oltre alla grafica e alla musica molto accattivanti, il messaggio positivo cantato nella sigla.
"Con gioco e fantasia coloro la mia vita" cantano loro in coro nella sigla volteggiando nel cielo.
Sì, questo potrebbe essere un po' anche il mio motto,
perché, attraverso la manipolazione del fimo
che non ci fa perdere nemmeno da adulti la voglia di giocare e di osservare,
possiamo trasferire in queste duttili paste polimeriche gli stimoli che riceviamo e le nostre emozioni.
Felici di essere arrivati a Jesolo tra gioco e fantasia quindi,
abbiamo cominciato il nostro giro e presto ci siamo imbattuti, proprio in Piazza Mazzini,
 nello spettacolo conclusivo del WINXCLUB WORLDWIDE REUNION.
Ovviamente, data la folla di bambine alate urlanti, non riuscivamo a vedere molto dalla piazza,
ma allora io, peggio di una bambina, sono riuscita a intrufolarmi nel dietro le quinte dello spettacolo
 e a fare qualche foto ravvicinata alle magiche fatine, direttamente dal backstage.

winx backstage jesolo
Dietro le quinte dello spettacolo


winx backstage Jesolo
Le Winx sono pronte per entrare in scena


Bloom backstage pass Jesolo
Bloom in posa per Alberta Bijoux
Ho trovato la rossa Bloom, da sempre la mia fatina preferita,
disposta a concedermi anche qualche sorriso, in posa per il mio blog, prima di salire sul palco.

Tra ali colorate, musiche coinvolgenti direttamente dal cartone, pareva veramente di essere a Magix: tutto intorno a noi si colorava di rosa e violetto,
dalle terrazze degli hotel che si affacciano su Piazza Mazzini,
alle vetrine dei negozi decorate a tema.
Dal cartone alla realtà, fatine magiche uscite dalla fantasia e dai cuori di tante bambine,
si  materializzavano sul palco di Jesolo tra flash e applausi.

Winx, lo spettacolo in Piazza Mazzini a Jesolo




Winx

I fantastici costumi delle Winx
Bloom
Dalla Bloom in carne ed ossa del backstage a quella in plastica in dimensioni reali,
  eccomi ritornata alla realtà con i miei tentativi plastici
di realizzare una di queste fatine in fimo,
sempre nell'idea di rendere tangibile un'idea, un' immmagine, un'emozione.
 E' proprio questo che il fimo permette magicamente di fare:
dare forma alle nostre idee, alle nostre passioni, materializzare un sogno, fissare un momento,
fare una magia con le nostre mani .... un po' come le Winx!


winx stella fimo
Stella prende forma in Fimo

Seguendo l'itinerario dei nostri passi lungo le strade di Jesolo ricoperte da giganti farfalle fuxia,
Farfalle
e quello delle nostre idee che prendono forma in fimo,
una volta tornati a casa, io e mia figlia, abbiamo deciso di decorare gli appendiabiti del suo armadio
con una stellina WINX inspired in pasta polimerica color fuxia,
in ricordo di questa magica giornata.

appendiabiti stella winx fimo
Appendiabiti WINX inspired

Ma .... aspettate un attimo....!
 Chi è quella lì seduta sulla scritta WINX CLUB?


Dalle fattezze una Winx proprio non mi pare.....
Chissà....forse si tratta di una fimo-TRIX?




lunedì 21 settembre 2015

Come perdere peso con la Dieta del Fimo

 
 
Come perdere peso rapidamente?
Quali sono gli alimenti che favoriscono il senso di sazietà?
 Chi di noi non ha cercato almeno una volta su internet la risposta in una dieta miracolosa
che ci facesse dimagrire senza troppi sacrifici?
Dalla Dieta Zona alla Dieta Dunkan, dalla Dieta Dissociata alla Dieta Weight Watchers,
in internet c'è l'imbarazzo della scelta.
Ma per chi non vuole sottoporsi a grosse rinunce si affacciano sul web,
fortunatamente per noi, che tendiamo ad accumulare qualche chilo in eccesso,
nuove teorie sensoriali dal risvolto psicologico molto interessante.
 
 
cestino frutta fimo dieta
Come perdere peso con la Dieta del Fimo
 
 
In un mare di bizzarre teorie, dalla Dieta del Biscotto alla Dieta del Gruppo Sanguigno,
 mi ha colpito quella, comparsa tra le pagine dei più famosi magazine,
 che afferma che fissare le immagini del cibo aiuti a dimagrire:
 lo sostengono due ricercatori della Brigham University, Jeff Larson e Ryan Elder.
 
Guardare il cibo frena la fame e quindi ci fa dimagrire, o almeno aiuta a non ingrassare.
Praticamente i due studiosi affermano che, più a lungo guardiamo un cibo,
 più ci diminuisce la voglia di mangiare. Altro che acquolina in bocca!
 
Secondo la ricerca dei due studiosi della Brigham University appunto,
siamo sottoposti, soprattutto negli ultimi anni anche attraverso i social,
 popolati da numerosissimi foodbloggers che quotidianamente postano foto
delle loro creazioni culiniarie legandole ai più famosi hastag del momento
#foodporn e #instafood,
a una vera e propria indigestione di immagini di cibo.
 
Alla lunga queste immagini potrebbero,
invece di invogliarci a cucinare, saziarci calmando l'appetito.
 
Dalla ricerca comparsa sul Journal of Consumer Psychology, quindi, potrebbe verificarsi
una "noia sensoriale", causata dall'abbondanza di immagini di cibo capaci di calmarci l'appetito e 
di aiutarci a dimagrire.
 E' un po' come mangiare con gli occhi, dicono gli studiosi.
 
Figuriamoci, penso allora io,
 se potessimo tenere quelle prelibatezze tra le nostre mani, o addirittura al collo.
 
Da questo studio parte la mia teoria della Dieta del Fimo,
per perdere peso allegramente con il fimo,
avendo la semplice accortezza di indossare ogni giorno un dolce bijou in fimo.
 
 
Se le immagini proposte in rete bombardano la nostra vista e ci procurano sazietà,
con il fimo, oltre alla vista potremmo riuscire a coinvolgere anche il tatto per un risultato,
secondo me, ancora più efficace.
 
Ho notato infatti che, indossando regolarmente ogni giorno
una delle mie dolci creazioni in pasta polimerica,
la mia voglia di dolce pian piano diminuisce, secondo una teoria evidentemente compensativa.
 
 Oggi ad esempio, ho scelto
 una parure di golosi bijoux by Alberta Bijoux a base di crema e frutti di bosco,
ovvero dei deliziosi orecchini e una collanina con un charm di fimo
e cremina siliconica acquistata qui da Alchemian.
Essi riproducono le forme di squisiti cestini di frutta.
 

dolci bijoux fimo dieta
La Dieta del Fimo

 
Aprire il nostro portagioie carico e ricco di dolci bijoux in fimo,
materiale che ben si presta alla realizzazione di verosimili miniature, 
 e scegliere con piacere la nostra dolcezza da indossare, tra golosi marshmallows,
cestini di frutta con la crema, caramelle e pasticcini,
sarà come essere davanti alla vetrina ben fornita della nostra pasticceria preferita.
 
E' un po' come uscire di casa con sotto braccio una delle fantastiche pochettes
di Benedetta Bruzziches che riprendono le forme di un cabaret di pasticcini infiocchettato.
 Questo evoca dolci momenti per trasmetterci quella sensazione di benessere che proviamo
 quando, la domenica, usciamo trionfanti e con il sorriso sulle labbra dalla pasticceria,
tenendo tra le mani un bel vassoio di pastine.
 
  

dolci bijoux fimo dieta
Dolci Bijoux by Alberta Bijoux
 
 
dolci bijoux fimo more dieta
Collana con Cestino ai frutti di bosco
 
 
Osservando e tenendo tra le mani un cestino con crema di more e mirtilli in fimo by Alberta Bijoux,
non solo gusteremo l'occhio, ma potendolo toccare, soddisferemo anche il tatto
e  tutto questo ci aiuterà a perdere peso senza diete drastiche e senza grossi sacrifici.
 
Beh, ridi e scherza, ho provato io a far questo per prima e, suggestione o immaginazione, oggi non ho neppure pensato di mangiare un dolcetto! Realtà o fantasia?
 
Quello del fakefood è un punto di vista con un potenziale psicologico
 tutto da sperimentare e scoprire.
 
Provare per credere.
 
 


mercoledì 16 settembre 2015

La marmellata di more dello zio Adolfo - Fimo Life




L'altro giorno mio zio Adolfo mi ha portato in regalo da assaggiare
un vasetto di marmellata di more fatta in casa con le more raccolte, da lui che ha 87 anni,
tra i rovi che costeggiano il bellissimo percorso naturalistico dei Murazzi del Lido di Venezia.


I Murazzi del Lido di Venezia

I Murazzi del Lido di Venezia,
 che comprendono un lungo percorso di dighe frangiflutti e grandi massi,
proteggono dalla forza del mare il litorale del Lido,
 un'isola lunga circa 12 Km a pochi minuti di battello da Venezia.

Anch'io, se posso, a volte amo recarmi in questo magico luogo a respirare pura aria di mare,
 magari a bordo della mia bicicletta; mi piace pedalare per chilometri scacciando via ogni pensiero,
come l'aria che colpendomi il viso scaccia via le ciocche di capelli scompigliate dal vento.
E' un luogo magico, dove ognuno può trovare ciò che cerca,
anche la forza del mare,
e dove proprio per questo le more hanno un sapore tutto unico e particolare che fa bene al cuore.
Lo conosce bene questo itinerario mio zio Adolfo! Lui conosce bene i rovi di more che, selvaggi, costeggiano il percorso ciclabile lungo i Murazzi.


I rovi di more


Le more

Proprio in occasione di uno dei miei giretti, un po' di tempo fa,
 mi ero fermata a scattare qualche foto qua e là ai rovi con le more che cominciavano a maturare, domandandomi se anche quest'anno mio zio Adolfo, avrebbe avuto l'energia e la voglia
 di andare a more per fare la sua inimitabile marmellata la cui ricetta è coperta da segreto di famiglia.

"Produzione casa Varagnolo" -  dice lui, prendendo spunto dal suo cognome.

Gli anni passano, e il caldo rende più faticosa ogni attività anche se piacevole.
Ma lui, che ha sempre tanto amato andare a raccogliere frutti spontanei di alberi senza padrone,
 non ha potuto, nonostante tutto, resistere al richiamo di madre natura, che, ogni anno,
nella sua generosa e spontanea ciclicità ci regala nuovi frutti di stagione.

Ha raccolto i fichi da un solitario albero e poi, in compagnia di sua figlia,
che l'ha accompagnato nel suo itinerario condividendone la gioia,
munito di guanti per non pungersi con le spine,
ha raccolto le dolcissime e uniche more dei Murazzi,
per farne, come ogni anno, una squisita marmellata.

Attraverso il monitor del pc non riesco a farvela assaggiare,
ma fidatevi di me, è davvero ottima, spalmata su una fetta di pane a colazione.


La marmellata di more dello zio Adolfo
 
Oggi, gustando una cucchiaiata di questa speciale marmellata,
ho cercato di trovare un modo per ringraziarlo.
Per prima cosa ho pensato di restituirgli il vasetto riempito con un altro prodotto fatto in casa,
una salsa di pomodoro, un pesto di basilico,
ma presto ho realizzato che in cucina non sono proprio un asso,
quindi ho avuto l'illuminazione.
Ovviamente, anche questa volta, il fimo mi avrebbe aiutata!
Ho deciso, per decorare il tappo del vasetto,
 di creare delle more in fimo da adagiare su un vecchio tovagliolino ricamato,
 utilizzando quella pasta polimerica che riesce sempre a dar forma alle mie idee.
 Mi sono messa subito all'opera.



more in Fimo
More in Fimo
 
Per modellare le more ho mescolato della pasta sintetica nera con della pasta sintetica viola e,
 devo ammettere che, per un attimo, mentre creavo tra le mani i vari pallini
da applicare alle more per renderle verosimili,
guardandomi le dita sporche di violetto,
ho pensato di avere a che fare con delle more mature piene di succo, ideali per la marmellata.
 
Il colore lasciato sulle mani dalle paste polimeriche svanisce in un istante, nessun problema, basta lavarle con un po' di acqua e sapone;
ma la prossima volta farò come lo zio Adolfo:
indosserò un paio di guanti e magari mi sembrerà di essere ai Murazzi.



more in fimo alberta bijoux
More in Fimo by Alberta Bijoux



vasetto di marmellata decorato con more in fimo
Vasetto di marmellata decorato con more in Fimo



more in fimo
Vasetto decorato con more in Fimo by Alberta Bijoux
Gli restituirò il vasetto così, fimostyle.
Che dite gli farà piacere?
 
 





venerdì 11 settembre 2015

La mia prima bambola #outfimo, l 'outfit a tutto fimo



Eccomi con un nuovo appuntamento delle rubrica #otfimo,
 l'outfit a tutto fimo by Alberta Bijoux.
Dopo aver rispolverato qualche nozione di taglio e cucito con ago e fimo, naturalmente,
come vi ho raccontato qui in un precedente post,
mi trovo alle prese con l'abito giusto da creare per una delle mie nuove bamboline bijoux,
pronta a diventare una romantica collana di tendenza,
 da abbinare ad un vecchio abito nero che ho rispolverato dall'armadio
e che stasera ho intenzione di indossare.
Era lì da tanto di quel tempo che quando l'ho tirato fuori mi è sembrato nuovo!
Ho deciso: sarà la mia bambolina stavolta, per completare l'outfit, a copiarmi il look!

Mentre impasto il fimo, dopo aver scelto i colori per le mie stoffe polimeriche,
mi sento un po' come la fata Smemorina alle prese con l'abito da creare per Cenerentola,
con l'aiuto della magia.

Voglio creare un abito, come il mio, nero scintillante ed elegante,
 per la bambolina dal corpo molto snodato,
 che sarà il pendente per la collana che si ispiri e completi il mio look total black,
regalando un divertente, polimerico e attualissimo tocco di creatività al mio outfit.


collana bijoux bambolina fimo outfit blog Alberta Bijoux
La mia prima bambola #outfimo

La possibilità di poter cucire, per le mie bamboline,
 con le miei mani i vestiti che ho sempre solo sognato di cucire per me con ago e filo,
semplicemente sovrapponendo lembi di stoffa polimerica,
ritagliati con un taglierino, mi riempie di soddisfazione.
La cosa più divertente è che, praticamente,
rimpicciolendo un qualsiasi cartamodello,
con le paste sintetiche,
 mixando l'infinita gamma di colori,
si possono realizzare, per le bamboline bijoux,
 abiti per ogni gusto e occasione, dai lunghi abiti da sera,
 a gonne a palloncino che fanno ben muovere le gambette di ferro,
dai vestiti ricchi di rusches agli svolazzanti abiti in pizzo.
Navigando tra web e fantasia mi sembra che questa, di vestire le bamboline con abiti in fimo,
possa dirsi un'idea decisamente innovativa,
 dato che generalmente esse sono solite sfoggiare abiti in tessuto.
Voi che dite?

bambolina bijoux collana fimo outfit blog
Bambolina bijoux con abito in Fimo
Io, non sapendo cucire con ago e filo,
  con ago fimo e fantasia,
 riesco a dare forma ad un elegante abito scollato in pasta sintetica You Clay nero glitter.

L'outfit della mia bambolina bijoux sarà completato,
come da ottimo suggerimento di mia figlia Alberta,
mia validissima collaboratrice,
da una borsetta a forma di rosa ovviamente in pasta polimerica.

Oltretutto le rose, sempre realizzate a mano petalo per petalo,
sono da me considerate tra le creazioni più rappresentative dello stile polimerico di Alberta Bijoux,
di questa avventura creativa, che va al di là della presentazione di singole creazioni,
per mettere a nudo il percorso dell'idea che prende forma in fimo,
l'emozione e le esperienze che si materilizzano con la cottura.





collana bambolina fimo alberta bijoux blog
Collana bambolina bijoux

Ora io e la mia bambolina "mini me", quasi come due gemelline, siamo pronte per uscire.
Ma già penso a nuovi tessuti, a nuove texture, tra polimerici merletti dal sapore antico.



collana bambolina fimo  outfit alberta bijoux
Collana bambolina by Alberta Bijoux

martedì 8 settembre 2015

Taglio e Cucito con ago e Fimo - La collana bambolina



Tranquilli, non avete sbagliato blog!
Non è certo del classico taglio e cucito che vi parlerò qui nel mio blog dove le idee prendono forma in fimo.
Tranquilli, nonostante il titolo possa portare inizialmente in inganno, non ho certo lasciato le mie paste polimeriche per dedicarmi ad un altro hobby!
La cosa, a dire il vero, mi fa anche un po' sorridere perché mi fa ripensare, ed era parecchio che non lo facevo, che da ragazza avevo  frequentato un vero e proprio corso di taglio e cucito, che si era però concluso, ahimè, nonostante il mio entusiasmo, con scarsi risultati.
Rido ancora al pensiero di quella volta che mi ero recata a lezione senza la stoffa, o a quella gonna di panno grigio che, cucita e scucita mille volte, alla fine non sono mai riuscita a indossare!
 Diciamo che per fare la sarta non avevo proprio la stoffa!
Visto quindi che non sono molto brava a cucire con ago e filo,
 e tantomeno con la macchina da cucire, questo pomeriggio ho deciso di cominciare a vestire,
 dopo aver fatto stamattina un po' di shopping creativo al mercatino settimanale,
le mie nude bamboline bijoux appena acquistate,
cucendo loro dei vestitini, utilizzando strumenti e materiali a me decisamente più congeniali,
 ovvero ago e ..... fimo!!!
Bamboline bijoux


Avete letto bene: con ago e fimo! L'avete mai fatto?
Le vetrine dei negozi in questo periodo sono piene di collane dal sapore leggermente retrò, abbellite da splendide bamboline bijoux vestite di tutto punto, tra pizzo e merletti, perline e strass, stoffe quadrettate, a pois , a fiorellini.

Proprio l'altro giorno, passeggiando per Jesolo,
ne sono rimasta romanticamente affascinata e ispirata.
 E siccome una ne vedo e cento ne faccio,
 ho pensato subito a come dar forma a questa idea utilizzando il fimo.


Una romantica vetrina a Jesolo


Ho scelto di rivisitare in chiave polimerica queste bamboline bijoux,
 trasferendo sul fimo, come fosse una stoffa, il cartamodello dell' abito prescelto,
disegnato in miniatura, per la realizzazione dell'abito della mia bambolina,
segnandone i contorni con la punta dell'ago come fosse un gessetto,
per poi tagliarla con il taglierino come fosse una forbice.


cartamodello fimo
Cartamodello per Fimo

Voglio vestire la mia prima bambolina bijou, che poi andrà a far da pendente per collana,
 con un abito leggero, nero, elegante, adatto a una serata di fine estate,
 praticamente come quello che indosserò io domani sera!

 Una bambolina "mini me" che andrà ad arricchire il nuovo #outfimo, l'outfit a tutto fimo,
che nei prossimi giorni pubblicherò qui nel blog come ormai consueto appuntamento della rubrica #outfimo
che sta riscuotendo grande successo.

 Mi raccomando non perdete il nuovo #outfit di Alberta Bijoux,
 che vedrà come protagonista questa "dollina" che nel frattempo avrò ultimato.

Bambolina bijou fimo
Anteprima bambolina bijoux con abito cucito in Fimo
pronta per diventare ornamento di una romantica collana DIY



La Grande Guerra a Jesolo





Alberta Bijoux a Jesolo
Alberta Bijoux a Jesolo

Fino al 13 settembre 2015 a Jesolo in Piazza Brescia,
si possono ammirare le sculture di sabbia che quest'anno,
 in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale,
hanno come tema proprio la "Grande Guerra".
Sculture monumentali che scaturiscono da possenti blocchi di sabbia dolomitica locale trasportata dall'arenile jesolano, inumidita e pressata, grazie all'abilità dei "Sultans of Sand",
gli artisti internazionali della sabbia.



World War I - Jesolo, Piazza Brescia, Sculture di sabbia

Un tema fortemente impegnato, rispetto a quelli più fantasiosi delle precedenti edizioni:
dai grandi blocchi di sabbia escono, con forza prorompente, coraggio e disperazione, le figure di soldati in trincea. La sofferenza è impressa nei loro volti con una tal contrazione muscolare,
 da farli sembrare veri.

Le sculture di sabbia di Jesolo
Alberta Bijoux in visita alle sculture di sabbia di Jesolo

Un salto indietro nel tempo, un viaggio nella nostra storia, quello che Jesolo, rinomata località del divertimento, vuole proporre in questa calda estate.
Un viaggio, in occasione dei cento anni dalla Prima Guerra Mondiale che si articola in vari blocchi di sabbia sapientemente pressata e compattata.
Jesolo, un litorale sabbioso lungo chilometri, tra campeggi e grandi hotel, sale gioco e locali di svago, utilizza e valorizza la sua materia prima in chiave vincente, la sabbia appunto,
attirando da anni, con questa manifestazione open air che si può ammirare gratuitamente,
tantissimi visitatori giovani e meno giovani.

Tra ruote di cannoni, giubbe e zaini sulle spalle, fucili, munizioni e cruente scene di combattimento, il mio occhio si perde nella veridicità mantenuta fino al dettaglio nel dramma della guerra,
nel pathos della scena.






Mi soffermo poi davanti a un blocco di sabbia scolpito dove sono incise sulla sabbia
delle parole che sono destinate, nonostante l'effimerità del materiale dove sono scritte,
 a durare nel tempo scolpite come poesia nel cuore  e nelle orecchie di tutti.


La poesia di G. Ungaretti

Si sa, le parole scritte sulla sabbia solitamente non sono destinate a durare a lungo.
Ma le poche parole della poesia di Giuseppe Ungaretti trasmettono esattamente l'incertezza e la precarietà della condizione non solo dei soldati impegnati nella Prima Guerra Mondiale del 1915
ma anche di quelli che combattono in tutte le guerre.
 Questi versi si fissano nella nostra memoria facilmente
attraverso la naturalistica similitudine tra uomini-soldato e foglie.

In fondo la poesia resta attuale: parla oggi e sempre delle nostre esistenze,
pronte a essere cancellate da un'onda, in un'agghiacciante atmosfera di normalità e inevitabilità;
così i nostri corpi in un istante come le foglie di quell'albero
 disegnate sulla sabbia.



Poesia e fimo Ungaretti
Versi in Fimo


E una volta tornata a casa,
dato che le parole scritte sulla sabbia verranno presto ineluttabilmente  cancellate,
per fissare polimericamente il ricordo di questa esperienza,
ho deciso di riportare, materializzando la mia esperienza nel fimo,
 i versi della poesia del grande poeta Giuseppe Ungaretti
su una sfoglia di fimo lavorata a effetto sabbia, utilizzando,
per ottenere la texture granulosa della sabbia, uno spazzolino da denti;
l'ho incisa con la punta di un chiodino a T ,
 impugnandolo com'esso fosse un bastoncino di quelli trovati sulla spiaggia ieri,
immaginando di essere ancora lì nella spiaggia di Jesolo,
 cullata dalle onde dei ricordi che si affacciano alla mia mente.





lunedì 7 settembre 2015

Come nasce un Minion Girl - TUTORIAL FIMO


All'interno di questo blog, tra le mille idee che prendono forma in fimo,
attraverso fantasiosi itinerari tra arte e fimo in un viaggio attraverso le esperienze quotidiane
 sempre cariche di emozione e creatività, potete trovare anche qualche simpatico tutorial
su come realizzare alcune creazioni in pasta sintetica.
COME NASCONO I MINIONS ....ovvero...COME NASCE UN MINION GIRL,
è il tutorial Fimo che oggi ho il piacere di proporvi.
Anche se siete alle prime armi con il fimo,
seguendo passo a passo le indicazioni e i suggerimenti delle varie fasi di questo foto tutorial,
potrete veder nascere, tra le vostre mani, delle simpatiche creaturine gialle, che poi, abbinate e completate da un paio di monachelle in materiale anallergico,
 potrebbero trasformarsi facilmente, ovviamente raddoppiando "gli ingredienti", come ho fatto io,
in un paio di orecchini rigorosamente fimostyle, attuali e molto cartoon.
Dopo il febbrone che ho avuto la notte prima della proiezione del film I MINIONS
 nelle sale cinematografiche italiane il 27 agosto 2015, febbrone che mia figlia aveva diagnosticato come "febbre da Minions" dato il mio colorito giallognolo,
 come vi raccontavo in questo precedente post,
http://albertabijouxfimoblog.blogspot.com/2015/08/febbre-da-minions.html 
sono rimasta qualche giorno a casa in convalescenza.
 E, a furia di Oki, Benagol e Banana, per sconfiggere il mio mal di gola, ho continuato a dedicarmi alla creazione di questi pinoletti gialli che, solo a guardarli, grazie alle loro irresistibili fattezze, e alla loro ricercata ed efficace semplicità,
ben si prestano a una riproduzione in pasta polimerica.



orecchini fimo minions girl
Orecchini Minion Girl


Bene, cominciamo con l'occorrente per realizzare un Minion Girl:


occorrente minion girl fimo tutorial
1. Prepariamo l'occorrente

Come da foto ci serviranno:

- 1 fagiolino lungo 2cm circa realizzato in fimo giallo
nel quale conviene subito inserire un gancetto a T in modo che poi, per inserirlo,
 non si vadano a compromettere la fattura e i dettagli.
Questo fagiolino giallo sarà il corpo del Minion.

- 2 salamini sottili lunghi 1 cm che, sormontati da due rettangolini in pasta nera,
verranno a essere le braccia e le mani con i guanti neri.

- 1 fettina di pasta bianca rivestita da pasta grigia che andrà, insieme a un cordoncino nero, lungo quanto basta per arrivare da una parte all'altra dell'occhione, a dar forma all'occhiale.

- 2 mini palline di fimo arancione schiacciate con il mattarello per i capelli.

- 2 rotolini sottili di pasta arancione lunghi circa 3 cm che poi andranno arrotolati su loro stessi per dar forma alle treccine.

- 1 rettangolo 1cm per 3,5 cm di pasta verde per il vestitino.

- 2 striscioline di pasta verde lunghe quanto basta per le bretelle del vestitino.

- 2 microscopici laccetti in pasta nera per le treccine.

- 2 piccole palline in pasta nera per i piedini.

- 1 taglierino.

- 1 mattarello per paste sintetiche.

- 1 pennarello Uniposca bianco

- vernice per paste polimeriche

(Eventualmente potrete realizzare i pois del vestito utilizzando un pennarello Uniposca bianco. Vi consiglio poi, in questo caso, di verniciare il vestitino con le vernici adatte per le creazioni in Fimo).


tutorial minion girl fimo
2. Il fagiolino giallo
 Per prima cosa, dopo aver preparato sul piano di lavoro tutto l'occorrente,
per procedere nella creazione come essa fosse un collage polimerico,
attacchiamo al cilindrino di fimo giallo,
 ovvero al corpo del nostro Minion, l'occhiale con la cinghia nera.

tutorial minion girl fimo
3. I capelli
Poi passiamo ai capelli: dopo aver applicato la parte centrale della capigliatura,
prepareremo le due treccine da applicare ai lati. Per ottenere facilmente delle treccine basta ripiegare in due parti il cordoncino di pasta sintetica arancione e arrotolarlo su se stesso.

tutorial minion girl fimo
4. L'acconciatura è quasi pronta
Prima di applicare le treccine, però, consiglio di attaccare le braccia ai lati del corpo e le bretelline in maniera da non doverle staccare in seguito.
Quindi applicare le treccine e rifinirle con l'elastichino in fimo nero precedentemente preparato e ultimarle con due piccolissime palline schiacciate di fimo arancione segnate leggermente con il taglierino per riprodurre l'effetto realistico delle ciocche di capelli.

tutorial minion girl fimo
5. Il vestitino
E ora passiamo alla vestizione del nostro Minion femmina.
Applichiamo tutto intorno alla parte bassa del nostro Minion il rettangolo di pasta verde precedentemente realizzato. Avvolgiamolo tutto intorno al corpo del Minion, tagliando con un taglierino l'eventuale pasta in eccesso e appiattendo le eventuali slabbrature lisciando con un dito.
Il calore del vostro dito permetterà di modellare con più facilità la pasta, impedendo di scorgere in seguito il punto di congiunzione.



tutorial minion girl fimo
6. Le scarpette
Il nostro Minion Girl non può dirsi pronto senza le scarpette!
Modelliamo le due palline di fimo nero precedentemente predisposte sul nostro piano di lavoro e diamo loro una forma quasi conica.
Applichiamole sotto la gonna del Minion facendo sporgere dalla gonna la parte più larga e tondeggiante.
tutorial minion girl fimo
7. Un bel sorriso

Come ultimo dettaglio possiamo applicare una microscopica pallina schiacciata di fimo rosa sormontata da un mini salamino in pasta bianca per rendere più smagliante il sorriso.
Il Minion va infornato nel fornetto elettrico per 20 minuti a 110 gradi.
Vi consiglio sempre di inserire un termometro da forno all'interno del fornetto per verificare che la temperatura impostata corrisponda effettivamente alla temperatura interna e che non vi siano sbalzi di calore durante la cottura che potrebbero compromettere il risultato finale della creazione.
Spero che questo tutorial possa esservi utile.
Per qualsiasi informazione o chiarimento sono a vostra disposizione e sarò molto felice di rispondervi qui sotto nella sezione messaggi.