sabato 26 settembre 2015

Inside Out Fimo

Con il suo nuovo film di animazione Inside Out,
in proiezione in questi giorni nelle sale cinematografiche,
sembra proprio che la Pixar non potesse farmi regalo più gradito:
presentare un film animato dove le emozioni prendono forma.
Un po' come, sotto vari aspetti, il progetto del mio blog che si propone
come un itinerario delle idee che prendono forma in Fimo,
dove, nei vari post, cerco di condurvi nel percorso che compie,
 lungo i binari della fantasia, un pensiero creativo.
Oggi al Cinema, INSIDE OUT
Con questa predisposizione d'animo oggi pomeriggio
 mi sono aggregata a mia figlia Alberta e alle sue amiche per andare al cinema a vedere 
Inside Out preannunciato come un film d'animazione decisamente rivoluzionario nel suo genere, unico e commovente per grandi e piccini.
 Un film dove le emozioni prendono forma e si materializzano in veri e propri personaggi che personificano la Gioia, la Tristezza, la Paura, la Rabbia, il Disgusto.
Chissà perché, ancor prima di recarmi al cinema sapevo già per certo
 che Tristezza sarebbe stato il mio personaggio preferito.
 Quell'emozione che cerchiamo sempre di nascondere, di tenere rinchiusa e confinata nel nostro animo in un piccolo cerchio, tracciato nel film con il gesso ma dalla circonferenza invalicabile.
Pensiamo che la Tristezza ci allontani dal pensiero positivo e dalla felicità,
pensiamo che se siamo tristi non siamo simpatici,
 pensiamo che se gli altri si accorgeranno della nostra Tristezza,
 intesa erroneamente come debolezza, ci eviteranno e non ci vorranno.
Eppure non so perché a me a volte piace anche essere triste e un po' giù.
Quindi, dopo pranzo, in una giornata nella quale non mi sentivo proprio al top,
dopo essere andata in farmacia a comprare la mia prima scatola di tintura per coprire i capelli bianchi,
 mi sono messa all'opera realizzando, per mia figlia Alberta,
 un paio di orecchini a lobo in fimo con Tristezza e una lacrima,  
perché li potesse indossare in prima visione questo pomeriggio al cinema.
Orecchini Inside Out, Tristezza by Alberta Bijoux
Mentre lavoravo la pasta polimerica e il personaggio prendeva forma,
 dentro di me la gioia e la soddisfazione prendevano il posto di
 quella sensazione di tristezza e malinconia che a volte viene a farmi visita.
Questo deve attribuirsi al potere terapeutico del fare ciò che piace,
dando forma alle nostre emozioni e apprezzando le nostre piccole esperienze quotidiane.
Ma solo se sai essere anche triste sai essere anche felice.
 Io penso che la felicità sia un insieme di tutte le emozioni.

Pronte per il cinema!
Ecco a voi....Tristezza!

inside out tristezza orecchini lobo fimo
Pronti per il cinema, Inside Out, Orecchini a lobo in Fimo Tristezza by Alberta Bijoux
Tra sorrisi e smorfie di Disgusto davanti a pizze ai broccoli,
il film si muove come un "treno di pensieri" popolati da caramelle e patatine fritte, zucchero filato,
dove si possono trovare, secondo me, per certi aspetti,
 similitudini grafiche e psicologiche con altri film di animazione.
Potrebbe definirsi un viaggio nella psiche umana che ricorda un po' lo stile di quella serie dei cartoni dedicati al corpo umano mescolato,
 dal punto di vista grafico, allo zuccheroso Ralph Spaccatutto,
e dal punto di vista psicologico alla indiscussa vena nostalgica di Toy Story 3.

Tristezza e Gioia al Cinema


E' la storia delle vicende di una bambina di nome Riley che deve affrontare le difficoltà
causate dal trasferimento della sua famiglia in una nuova città.
Certo, "non è mai morto nessuno di trasloco" ma il film,
rendendo protagoniste le emozioni che abitano nel cervello di Riley,
 ci rende partecipi della sua sofferenza, derivata dal distacco dalla sua vecchia casa,
 dalla perdita delle sue vecchie amiche che invece subito la sostituiscono.
Vengono messe a nudo le sue Paure (delle scale al buio o dell'aspirapolvere) che mi hanno fatto bonariamente sorridere pensando alle paure della mia cagnolina.
Il tutto attraverso l'analisi di brevi attimi che,
nella vita della bambina, si trasformano in un'eternità dal punto di vista della tensione psicologica. 
La Tristezza è dentro di lei. Riley istintivamente cerca di scacciarla
aggrappandosi con tutta forza alla brillantissima Gioia;
ma questo non basta per affrontare le Paure, le ansie e le incomprensioni
determinate dall'incontro con i nuovi compagni
Fino a che, dentro di lei, ha il sopravvento la Rabbia che la porta ad allontanarsi dalla famiglia facendo crollare quelle isole, quei punti fermi in un mare di difficoltà,
 che ci fanno andare avanti e non ci fanno perdere la stima in noi stessi: la Famiglia e l' Onestà.
Sarà proprio attraverso l'accettazione della tanto poco desiderata Tristezza, intesa invece per la prima volta come ricchezza emotiva, che Riley tornerà ad essere felice.
Probabilmente mi aspettavo, date le recensioni lette,
 un film più innovativo dal punto di vista grafico e degli effetti speciali.
Prevale l'aspetto concettuale che emerge anche nel percorso
del pensiero astratto attraversato da Gioia e Tristezza.
Oltrepassando la fase bidimensionale diventano creature non figurative e fatte solo di forma e colore.
Esplicito il riferimento all'arte astratta.
 Inoltre ultimamente siamo più abituati,
proprio perché cerchiamo sempre il sorriso e la spensieratezza,
 a film dove un frenetico susseguirsi di gags esilaranti non ci lascia il tempo di pensare.
E invece riflettendo, sta proprio qui l'aspetto rivoluzionario di Inside Out,
 quell'aspetto rivoluzionario del quale tanto avevo letto nei giorni precedenti nelle recensioni del film. L'aspetto rivoluzionario è più inside che out e sta nel fatto che è un film che non ti stupisce particolarmente durante la visione, ma opera dentro di te un lento processo di immedesimazione,
 come durante una seduta dallo psicoterapeuta.
 Si preannunciava anche come un film super commovente, ma io questa generale e irrefrenabile commozione in sala non l'ho riscontrata. Comunque un film strappalacrime non mi sarebbe neanche sembrato opportuno dato che le emozioni non vanno vissute sempre in modo plateale,
ma anzi è bene che siano elaborate da ciascuno nel suo intimo.
Sono sicura che i bambini, ma anche gli adulti, sono riusciti ad incontrare, attraverso quelle di Riley,
 le loro emozioni e hanno avuto modo di pensare che noi siamo fatti
non solo di materia ma soprattutto di emozioni.
Le emozioni aiutano a crescere se impariamo ad accettarle.
E' proprio un film di introspezione da non perdere.
 E questa sera, scrivendo queste righe qui sul blog, mi trovo a pensare che il nostro corpo è un po' come una creazione in Fimo: non basta la materia polimerica per dare forma ad un'idea.
 bisogna trasferirle il sentimento e l'emozione per renderla unica e diversa dalle altre perché essa possa raccontare una storia.

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